Dalponte sul turismo: «Il futuro è florido se i ladini sono uniti»

L’operatore di settore analizza la realtà badiota e dà consigli «L’ex casa cantoniera di Corvara diventi spazio culturale»


di Aldo De Pelllegrin


CORVARA. Hubert Dalponte, ex presidente dell’Associazione turistica di Corvara e del Consorzio turistico Alta Badia, recentemente cooptato nel direttivo del movimento politico dei Ladins, interviene sul tema dello sviluppo turistico nella vallate ladine e solleva un caso legato allo sfruttamento di un edificio pubblico.

«Passati i tempi pionieristici - spiega Dalponte - di coloro che hanno capito le potenzialità di queste zone e hanno ipotecato tutto nella convinzione di poter dare un nuovo futuro a queste valli, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ora è iniziata una nuova fase, quella del mantenimento e dell’ammodernamento, tutto evidentemente nell’era delle nuove tecnologie, dove spesso la velocità gioca un ruolo fondamentale, pensiamo ad esempio alla risposta alle richieste di pernottamento. Da questo punto di vista le grandi strutture si sono organizzate bene e riescono a soddisfare le esigenze del cliente. Le piccole e medie strutture devono però ancora recuperare un certo gap accumulato. L’essere patrimonio dell’Unesco, da solo non è sufficiente. In questo contesto va ribadito, come la tutela ambientale sia un aspetto fondamentale. Spesso noi non ci rendiamo conto come la natura sia il nostro valore aggiunto e sono i clienti che ce lo devono rammentare continuamente».

Ma partendo da queste basi, Dalponte vede due “soggetti” particolari, chiamato in causa: le giovani leve e le popolazioni ladine nel loro complesso.

«I giovani - prosegue l’analisi -, a cui spetterà gestire quanto creato, hanno una grossa responsabilità, devono essere prima di tutto sinceri, crearsi i loro spazi onestamente, coltivare senso di amicizia con le altre valli ladine, in quanto solo uniti si riesce a contrastare in modo più efficace una concorrenza sempre più agguerrita Vanno inoltre superate quelle contrapposizioni derivanti dai torti subiti antecedentemente a livello di generazione passata, che spesso vengono trasmessi ai giovani. I ladini a livello di provincia di Bolzano sono numericamente pochi e finora la politica è stata inefficace nei loro confronti. Va cercata anche qui l’unità considerando che la rappresentanza può solo essere libera quando è autonoma. Non occorre il trasformismo per piacere a qualcun altro; si perde solamente il rispetto».

Logico poi andare su un’analisi concreta, sui progetti e sulle zone.

«Per quanto riguarda i nuovi progetti va sottolineata l’importanza del raccordo lungo la strada della Pusteria, di cui si parla ormai da 10 anni però finora non si è fatto nulla; si potrebbero così evitare lunghe code ai nostri ospiti. Va trovata una soluzione per il Passo Gardena, ancora troppo spesso chiuso anche per piccole nevicate; che fine hanno fatto i soldi già stanziati tempo orsono? A Corvara si sta discutendo della vecchia casa cantoniera che secondo gli esponenti Svp dovrebbe essere gestita dalla Provincia. Passi invece al Comune e se ne faccia un luogo per l’attività culturale dove possono ad esempio essere organizzate esposizioni o mostre. Il luogo è centrale e sarebbe un valore aggiunto per il turismo. In definitiva i ladini devono, per superare questo momento di crisi, parlarsi di più, avere più fiducia in sè stessi, ricordandoci che solo l'unione tra i ladini ci darà più forza per esercitare i nostri diritti».

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