Danneggiata la tomba della famiglia Pasquale

Raid vandalico notturno al cimitero di Salorno. Presa di mira la lapide dei sinti Tondini (Lega): «Non siamo stati noi». Stanno indagando i carabinieri


di Massimiliano Bona


SALORNO. Vandali in azione al cimitero di Salorno. Nei giorni scorsi, probabilmente nel corso di un raid notturno, è stata danneggiata la tomba di Guglielmo Pasquale e Natalina Gabrieli, i due storici leader dei sinti della Bassa Atesina. Chi ha colpito, con dei sassi o forse con un punteruolo, lo ha fatto verosimilmente con l’intento di fare uno sgarbo ai figli, Renzo, Giove e Valentino, o ai nipoti, noti da tempo alle forze dell’ordine e considerati da una parte dei residenti e da alcune forze politiche locali dei “fattori di disturbo”. Ai nomadi viene imputato il fatto di essersi integrati poco o nulla con il resto della comunità. E la conferma che i rapporti sono tesi è costituita dalla decisione del consiglio comunale di istituire un tavolo permanente sulla spinosa questione al quale sono stati invitati rappresentanti della scuola, del Distretto sociale e dell’Asl.

Il danneggiamento. Il fatto, in sè, è grave. Perchè si tratta di un dispetto, di uno sgarbo che va a colpire gli affetti più cari della comunità dei sinti di Salorno. C’è chi sostiene che il raid possa essere frutto di una bravata di un gruppo di ragazzini ma, se anche così dovesse essere, non sarebbero certo inferiori le responsabilità dei teenager locali coinvolti. I figli di Guglielmo e Natalina Pasquale, dopo aver scoperto il danneggiamento, hanno contattato i carabinieri per segnalare l’episodio ma per ora non hanno ancora sporto querela. Avranno comunque 90 giorni di tempo per farlo. Agli autori, se saranno individuati, sarà contestato solo il reato di danneggiamento anche perchè, nel caso in questione, la tomba non sembra sia stata profanata.

Le reazioni. In paese, ormai, la voce si è sparsa e lo sanno tutti. I residenti ne parlano, al bar, per strada o al campo sportivo, ma nessuno se la sente di fare dichiarazioni a microfono acceso, con nome e cognome. Più d’uno ha però la spudoratezza di ipotizzare che i sinti abbiano fatto tutto da soli, per attirare l’attenzione. Persino il consigliere comunale della Lega Mario Tondini preferisce dire il minimo indispensabile. «Di sicuro in quest’episodio non sono coinvolti simpatizzanti del Carroccio. Non posso negare, peraltro, che la questione nomadi, a Salorno, non esista. E il fatto che il consiglio comunale abbia deciso di istituire un tavolo permanente sulla sicurezza ne è la conferma».

Le indagini. I carabinieri, che sono stati contattati direttamente dal clan dei Pasquale, hanno iniziato ovviamente ad indagare. La prima questione da chiarire è se si sia trattato di un gesto premeditato o se invece il danneggiamento sia il frutto di un momento di rabbia. Non è escluso che nei prossimi giorni vengano sentiti i sinti su possibili inimicizie o rancori.

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