Daspo, nasce l’«Unità Serpico» Solo agenti “allenati” alla strada 

I nuclei speciali dei vigili urbani. Il comandante Ronchetti: «Sono professionisti che sanno cosa si preparano a fare» Verranno colpiti i comportamenti reiterati, ovvero i danneggiamenti o i disagi continuati, per segnalarli poi alla polizia


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. Lunedì arriva tra tre giorni ma al comando dei vigili urbani sembra già oggi. Così che l'avvio del daspo urbano è già avvenuto, nella sostanza. «Ma anche nella forma - annuncia Sergio Ronchetti - nel senso che ci stiamo lavorando sopra da un po'». Loro compito, dice il comandante, sarà applicarlo. Anche nella versione bolzanina della norma, con quella inedita commistione tra repressione e supporto sociale, tra agenti e assistenti. Poi c'è la questione dei “nuclei speciali”. Suonano come forze speciali. In realtà lo sono soltanto nella preparazione al duro lavoro della strada. Lo spiega, per la prima volta, Ronchetti: «Sono professionisti che sanno cosa si preparano a fare per la ragione che lo stanno, in fondo, già facendo. Agenti scelti non a caso. Tutti quelli che saranno impiegati, soprattutto nei primi giorni, nell'applicazione del daspo, sono allenati alle situazioni sensibili».

Poi aggiunge: «Non lo dica così, ma si tratta di agenti che conoscono anche il numero di scarpe di tanti soggetti a rischio. Molti di loro li conoscono anche per nome...». Traduzione: sono loro familiari i volti dei nomadi che si muovono in piazza Walther, dei bolzanini che amano più la strada che la casa , che magari non hanno più, ragazzi a rischio, immigrati che entrano ed escono dalle centrali di polizia, gruppi dediti al danneggiamento e all'ubriachezza.

Vigili molto esperti

Insomma, i “nuclei speciali”, forza di primo impiego sul fronte del degrado urbano, saranno vigili molto esperti, di lunga esperienza sul campo, in grado, ecco il punto, di individuare i comportamenti a rischio e di distinguere, in particolare, quelli sopportabili e quelli che sono pronti ad andare oltre. «Già in questi giorni abbiamo analizzato la cartina della città e messo sotto la lente gli ambiti dove il consiglio comunale ha deciso di applicare la misura - spiega ancora Sergio Ronchetti - e stiamo muovendoci per creare i presupposti per cui si possa da subito controllare la situazione». Altro elemento che caratterizzerà la via bolzanina al daspo è la sinergia, messa in delibera, tra vigili urbani e servizi sociali. «I nostri agenti e i vertici di Assb si sono scambiati i loro numeri diretti - ha annunciato ieri il sindaco - così da facilitare anche gli interventi di supporto e non solo quelli repressivi, quando la particolare situazione umana della persona lo imponga». Via bolzanina, frutto dell'aggiunta alla norma voluta dal sindaco per diminuire l'immagine coattiva del daspo e aumentarne quella di supporto umanitario. Una prova dell'efficacia della particolare “conoscenza del terreno” da parte delle pattuglie dei vigili urbani è intanto giunta in queste ore. Molti si chiedono infatti come mai, da giorni e giorni, i giardini di piazza Vittoria siano liberi dai clochard.

I quali a lungo hanno dormito sulle panchine o sotto i portici facendo anche i loro bisogni vicino alle vetrine dei negozi. «È che abbiano allontanato la persona che sapevamo essere il capofila di quel gruppo di clochard - spiega Ronchetti - e, una volta che questi ha trovato posto in una struttura di assistenza, ecco che anche i suoi “amici” non hanno fatto più ritorno...». Non si sa ancora per quanto, ma questo è avvenuto. «Si prova sempre a risolvere i problemi contando sulla volontà degli interessati - commenta a sua volta Caramaschi - e quello che si è continuato a fare in piazza Vittoria, anche se si trattava di cittadini comunitari e dunque non allontanabili fuori Bolzano, spiega anche delle difficoltà oggettive con cui siamo costretti a muoverci in certe circostanze». Ora, il daspo “non sarà certo risolutivo” come ha sempre sostenuto il sindaco, ma «è uno strumento in più a disposizione». Che dovrà colpire soprattutto i “comportamenti reiterati”, cioè i danneggiamenti o i disagi continuati. E, entro 48 ore, segnalarli alla polizia. Che sia un deterrente sembra accertato, dall'esperienza di altri comuni. Anche se, ad esempio a Verona, su 900 segnalazioni daspo effettuate dai vigili urbani, la questura ne ha poi tramutati in effettivi provvedimenti di allontanamento coatto solo 17.













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