Dati preoccupanti sulla sicurezza, «basta con il buonismo di certi politici»

Alto Adige nel cuore: l’analisi dell’Astat è impietosa, la Provincia deve attivarsi



«L'analisi dell'Astat sulla sicurezza in Alto Adige è impietosa». Lo sostiene Alto Adige nel cuore.

I dati assoluti sugli episodi di criminalità, «che costituiscono un allarme sociale di assoluta evidenza, unitamente all'altissima incidenza di episodi delittuosi attribuiti a cittadini stranieri (l'8,3% della popolazione a cui corrisponde il 43,3% dei delitti registrati, il 76,8% dei soli furti in abitazione) impone un rafforzamento delle politiche tese a favorire una integrazione reale a cominciare dalle giovanissime generazioni unitamente all'applicazione della "tolleranza zero" verso chiunque viva al di fuori della cornice della legge».

Ciò, prosegue Alto Adige ne cuore, «non solo sul piano dell'applicazione delle sanzioni o condanne per ogni abuso ma anche della limitazione delle forme di assistenza sociale e di sussidio che rischiano di rivelarsi, in alcuni casi, come premi concessi a chi non ne ha maturato il diritto sul piano della morale e del giusto comportamento sociale».

Nel 2012 in Provincia di Bolzano, rivela l'Astat, le Forze di Polizia hanno denunciato all’autorità giudiziaria 16.768 delitti, con un preoccupante aumento dell’11,7% rispetto all’anno precedente che conferma la tendenza all’aumento oramai assodata negli ultimi quattro anni

I furti costituiscono oltre la metà dei delittidenunciati (52,7%) ed hanno registrato un aumento su base annua del 17% ed in particolare un aumento vertiginoso si è verificato nei “furti in abitazione” (+49,6%), “furti con destrezza” (+47,5%) e “furti a danno di esercizi commerciali” (+23,7%): Settecentosessantasette denunce riguardano omicidi, tentati omicidi, percosse, lesioni e violenze sessuali, in leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma con dato che permane ben oltre il livello di guardia.

Tre denunce su dieci tra quelle effettuate nel 2012 si riferiscono ad un reato il cui presunto autore è stato scoperto nel medesimo anno, mentre ottocentoottantatre delitti denunciati negli anni precedenti hanno avuto il presunto responsabile riconosciuto nel corso del 2012.

Durante l’anno scorso 6554 persone sono state denunciate, arrestate o fermate dalle Forze di Polizia sul territorio provinciale con un aumento del 1,3% rispetto all’anno precedente; il 7,6% di costoro risultavano essere minori.

Dati preoccupanti, prosegue Alto Adige nel cuore, «di forte allarme sociale che richiedono contromisure rapide ed efficaci». La politica “buonista” di certi amministratori locali «mostra impietosa tutta la sua inadeguatezza».

E’ facile addossare tutte la colpe alla crisi economica che ha iniziato a farsi sentire anche in provincia di Bolzano e che indubbiamente può aver dato in parte nuovo impulso alle attività criminali, invece di fare autocritica. Da parte dei cittadini onesti però ora giungono richieste di sicurezza sempre più pressanti ed in questa direzione le Istituzioni sono chiamate a dare risposte concrete.

Una mozione sarà avanzata in questi giorni in Consiglio provinciale da Alessandro Urzì per richiedere l'attivazione della Provincia sul piano della riduzione degli strumenti di sussidio sociale per chi si sia macchiato di reati.













Altre notizie

Attualità