I VOLTI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

De Pascalis, l’avvocato di marmotte e lavoratori

BOLZANO. È l’avvocato delle marmotte e dei lavoratori. L’abbinamento delle categorie deboli non è probabilmente casuale. «Difendo diritti», spiega, «sui lavoratori assisto a un incremento tremendo...



BOLZANO. È l’avvocato delle marmotte e dei lavoratori. L’abbinamento delle categorie deboli non è probabilmente casuale. «Difendo diritti», spiega, «sui lavoratori assisto a un incremento tremendo delle vertenze, ultimo anello della crisi. Quando arrivi davanti al giudice, significa che a monte è già successo il peggio: crisi, difficoltà, chiusure o stipendi non pagati. Il lavoro sugli animali è iniziato quasi per caso ed è simbolico di come funzionano le cose in provincia». Mauro De Pascalis, 47 anni, è consigliere comunale e candidato nella lista del Partito democratico».

È la prima candidatura alle provinciali?

«No, mi candidai nel 1998, appena rientrato a Bolzano dall’università. Scrissi alcuni articoli per il Segno e l’allora segretario dei Ds Guido Margheri mi chiese se volessi impegnarmi. La politica, anche se in senso lato, l’avevo scoperta già prima, attraverso il movimento universitario della Pantera. Credo che abbia segnato molti della mia generazione»

Veniamo alle marmotte.

«E agli stambecchi e ad ogni altra specie protetta che si trovi a rischio. È iniziato tutto nel 2004, quando venni contattato da Lav e Wwf. Ci eravamo accorti di notevoli abbattimenti di specie protette. Saltò fuori che avvenivano grazie a decreti provinciali che non venivano pubblicati sul Bur.

La situazione è migliorata?

«Direi di no, molti decreti vengono annullati e poi reiterati. Non fa onore alla Provincia. Lo trovo, come detto, una condotta esemplificativa di uno stile».

E i lavoratori?

«Molte aziende non pagano perché non possono. Serve una analisi dettagliata dei problemi sociali, che proverei a portare in consiglio provinciale. Credo anche che sia interessante per il Pd avere nella lista una buona rappresentanza del mondo dei professionisti».

I consiglieri di Bolzano lamentano il ruolo del capoluogo come Cenerentola.

«Nell’interesse di tutti deve cambiare l’approccio della Provincia verso Bolzano. Una Bolzano forte, centro culturale e urbanistico renderà l’Alto Adige la porta dell’europa mitteleuropea». (fr.g.)

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