La pandemia

Debutto flop di Novavax: solo 147 in tutta l’Asl 

Il numero più alto l’ha raggiunto Bolzano con 89 vaccinazioni, seguito da Merano con 24, Brunico 18 quindi le 16 di Bressanone Le prenotazioni scarseggiano in tutta Italia. Over 50: il Senato conferma l’obbligo di Super pass fino al 15 giugno per l’accesso ai luoghi di lavoro



BOLZANO. Debutto flop per il vaccino proteico Novavax - l’Asl ne ha ricevute 8.800 dosi - che avrebbe dovuto convincere gli indecisi: in tutto l’Alto Adige nel primo giorno di immunizzazione solo 147 persone si sono messe in fila per la prima dose. E le prenotazioni continuano a scarseggiare. Il numero più alto l’ha raggiunto il Comprensorio sanitario di Bolzano - nel primo giorno 89 vaccinazioni - seguito da Merano con 24, Brunico 18 e Bressanone 16.

Uno scarso entusiasmo che si registra in tutta Italia forse perchè in tanti pensano che a fine marzo cessi l’obbligo di Super pass per gli over 50. Ma l'altro giorno l’assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo con l'approvazione definitiva del disegno di legge di conversione delle misure urgenti per fronteggiare l'emergenza Covid confermando l’obbligo di certificato verde "rafforzato" - generato, cioè, esclusivamente da vaccinazione o da guarigione - per l'accesso ai luoghi di lavoro, pubblico e privato.

L’Asl ne approfitta per lanciare un ennesimo appello agli irriducibili. Il direttore generale Florian Zerzer ricorda che la tecnologia utilizzata per la realizzazione di questo vaccino è nota da decenni e rappresenta l'ennesima opportunità verso chi non si è ancora vaccinato. A differenza di Pfizer e Moderna - infatti - il Novavax è somministrabile dai 18 anni in su e non utilizzabile per i richiami, ha una composizione a base proteica e non a mRNA. É più simile ad altri vaccini “classici” adoperati ormai da molti anni per le infezioni virali e per questo avrebbe dovuto convincere gli indecisi.

Ed è via libera alla quarta dose per i pazienti ultrafragili. Il vicedirettore sanitario Asl - Pierpaolo Bertoli - spiega che i pazienti interessati sono circa 8mila (In un primo momento sembravano di meno). Sono malati oncologici, persone con leucemie o sottoposte a forti cure immunosoppressive. Il loro sistema immunitario ha una bassa capacità di rispondere ai vaccini, «I nominativi sono stati trasmessi al Cup che sta chiamando gli interessati mentre da domani scattano e le prenotazioni online. Ovviamente può prenotare solo chi ne ha diritto. Altrimenti il sistema non risponde». V.F.













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