Delitto ai Piani, Kevin continua a non ricordare
Ieri nuovo interrogatorio in carcere. Montolli conferma i buchi di memoria Probabile richiesta di perizia psichiatrica con incidente probatorio
BOLZANO. Kevin Montolli, il giovane altoatesino in carcere per l’omicidio della prostituta bulgara ai Piani, non ha recuperato la piena memoria sui momenti cruciali dell’aggressione e del delitto. Ieri pomeriggio è stato nuovamente interrogato in carcere per circa due ore e mezza dal sostituto procuratore Axel Bisignano, alla presenza del suo avvocato Flavio Moccia. I tentativi di ottenere delucidazioni importanti dallo stesso omicida sui motivi che portarono alla tragedia sono naufragati. Il giovane continua a ripetere di non ricordare il motivo per il quale decise improvvisamente di impugnare il coltello che aveva in tasca per massacrare Svetla Fileva. C’è sempre il sospetto di una frase di troppo pronunciata dalla donna, una frase che potrebbe aver umiliato il giovane che aveva deciso di andare a fare un giro in via Macello in bicicletta, tra le prostitute, per trovare un po’ di compagnia. Kevin Montolli non sa fornire una risposta al perchè di quel raptus omicida che non ha dato scampo alla prostituta straniera. Nell’interrogatorio di ieri ha però confermato di ricordarsi che con quella donna aveva riso e scherzato al punto che i due avevano deciso di scambiarsi i numeri di telefono.
Dall’analisi dei tabulati telefonici dei cellulari della vittima e dell’assassino, ha trovato conferma quanto il ragazzo aveva già dichiarato una ventina di giorni fa. Quella donna non la conosceva. Tra i due non c’erano mai stati contatti prima di quella tragica notte. «Su questo particolare gli accertamenti della Procura hanno dimostrato che il ragazzo ha detto il vero» puntualizza l’avvocato Flavio Moccia.
Secondo il legale, però, l’interrogatorio di ieri non ha portato a novità sostanziali per una ricostruzione attendibile di quanto avvenuto. Il ragazzo ha negato di essere stato un frequentatore di prostitute anche se pare fosse un cliente abituale del night club «Cardia» proprio in via Macello. Dimostrazione che sarebbe stato abituato a cercare svaghi di carattere sessuale a pagamento. In questa ottica si inquadra anche l’inquietante precedente di tre anni fa quando - ancora sedicenne - Kevin aggredì e rapinò una «lucciola» sempre con un coltello.
La Procura sta ancora scandagliando il passato di questo ragazzo che sin da giovanissimo aveva palesato difficoltà nel rapportarsi con l’altro sesso. I vuoti di memoria, il massacro della prostituta bulgara in un vero e proprio raptus incontrollato, hanno però convinto sia la Procura che il collegio di difesa a procedere con una serie di accertamenti a livello psichiatrico. E’ probabile che non si proceda con consulenze di parte ma che sia la Procura che la difesa chiedano congiuntamente una perizia psichiatrica in sede di incidente probatorio. (ma.be.)
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