«Demenze, serve il registro delle badanti»
Alfred Ebner (Cgil): «In Alto Adige abbiamo bisogno di un albo che tuteli i pazienti e le lavoratrici»
BOLZANO. «Sulla “non autosufficienza” serve una politica che gestisca in modo più attivo e consapevole il bisogno di assistenza familiare. Il lavoro di cura, soprattutto rivolto alle persone affette da malattie degenerative, come l’Alzheimer o la demenza senile, rappresenta una sfida quotidiana sia per le famiglie coinvolte, che per il personale coinvolto. Serve un albo delle badanti con formazione continua attestata». Lo dice Alfred Ebner - segretario generale Cgil/Agb - che interviene a fianco delle associazioni impegnate in Alto Adige sul tema della “non autosufficienza”, ponendo l’accento sull'esigenza di qualificare il settore di cura come strumento di tutela degli assistiti e delle loro famiglie in primis e, certo non secondariamente, dei lavoratori coinvolti. Ricordiamo che solo pochi giorni fa Ulrich Seitz, presidente dell’Associazione Alzheimer Alto Adige, aveva insistito - tra le altre cose - sulla necessità di migliorare la qualità dell’assistenza ai malati. Ed Ebner rilancia spiegando che «il progetto del Cedocs, promosso dall'Associazione Alzheimer e dall'imprenditore Alex Podini, cerca di fornire risposte a queste necessità». Perchè al paziente non è possibile dare solo pillole, ma occorre capire e saper fronteggiare i vari aspetti della malattia che lo vedono a volte molto calmo, altre eccessivamente ed inspiegabilmente aggressivo. «Una sfida che come sindacato abbiamo fatto nostra, recependo le esigenze espresse da decine di badanti e famiglie che si rivolgono ai nostri uffici chiedendo informazioni: così da quest’anno abbiamo avviato in via sperimentale un percorso formativo professionalizzante sul lavoro domestico e l’assistenza all'anziano rivolto alle badanti con un ottimo riscontro. Il riconoscimento del lavoro di cura come professione vera e propria, la tutela dei diritti dei lavoratori, la tutela della qualità del servizio sono azioni indispensabili per attrarre la manodopera nel settore della cura e per migliorare la qualità del servizio - dice ancora Ebner - è quindi necessario istituire a livello provinciale un registro. Sono convinto che l’istituzione di un albo delle badanti, alla cui iscrizioni siano subordinati titoli, formazione continua attestata, regolarità contributiva da parte delle famiglie e fiscale da parte delle lavoratrici, sia passo imprescindibile».