Derubata al cimitero l’ex miss Alto Adige

Appiano: forzata la portiera dell’auto di Michela Chemoli e della mamma Portate via le borse delle due signore con portafoglio, chiavi ed effetti personali


di Alan Conti


APPIANO. «Scocciatura e paura danno più fastidio dell’effettivo danno materiale». Ha il sorriso amareggiato Michela Chemoli, un passato da Miss Südtirol, nel raccontare il furto subito lunedì scorso. Il luogo è di per sè avvilente e stucchevole. «Io e mia mamma siamo state derubate nel parcheggio del cimitero di Appiano. Il tempo di andare a trovare mio nonno e ci hanno aperto la macchina portandosi via le nostre borse. Parliamo di un intervallo di tempo di appena 7 minuti». Mamma e figlia avevano lasciato tutto in macchina confidando nella rapidità della visita, ma anche fiduciose di un luogo che, per antonomasia, dovrebbe essere tranquillo o quanto meno rispettato. Invece niente.

«La dinamica non è chiara perchè l’auto non ha danni e non ci sono segni di effrazione. Sinceramente non sappiamo se abbiamo sbagliato noi qualcosa oppure sono stati i ladri ad avere un qualche piccolo strumento per aprire il veicolo senza lasciare traccia». Fatto sta che le borse sono sparite e il bilancio non è poi così leggero. «Io ho perso il portafoglio, con relativi documenti e contanti, oltre agli occhiali da sole, da vista e diversi oggetti personali. Avevo anche un regalo fatto da mio fratello a cui tenevo particolarmente. Insomma c’è anche rabbia e tristezza emotiva. Forse non dovevamo lasciare le borse in auto, ma avevamo 25 chili di materiale da portare all’interno del cimitero e non avremmo mai pensato a un qualcosa del genere». Ora, dunque, parte il rodeo del rinnovo di tutti i documenti con tanto di fototessere e giro degli uffici amministrativi. Per la mamma, però, c’è anche un disagio in più. «Purtroppo lei aveva le chiavi di casa dentro alla borsa. Abbinato al documento con l’indirizzo di residenza un pericoloso passepartout per casa in mano ai delinquenti. Per questo abbiamo subito predisposto il cambio di tutte le serrature. Altro fastidio e preoccupazione».

Michela si è subito, diligentemente, recata alla caserma dei carabinieri, peraltro vicina al luogo del furto. «Speravamo avessero delle telecamere puntate sul cortile del parcheggio, ma purtroppo non esistono immagini di quei minuti. In ogni caso qualche speranza può essere legata al tracking del cellulare di mia madre. Se per caso dovessero rintracciarla chissà che non si possano individuare questi delinquenti. Rimane addosso, comunque, una fastidiosa sensazione che ai disonesti alla fine vada sempre bene».

Nemmeno i parcheggi dei cimiteri, dunque, sono più da considerare area sicura. Anche nel capoluogo gli episodi di microcriminalità davanti al Campo Santo si sono moltiplicati negli ultimi tempi. Oltre alla legalità vacilla il rispetto.

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