Despar: «La caccia alle offerte in 7 mesi è cresciuta del 25%»

Hillebrand: «E’ assalto ai quattrocento prodotti a prezzo controllato. Boom della linea discount “S Budget”»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. La crisi colpisce tutti. Per gli anziani con 500 euro di pensione minima vivere è diventato un incubo. «Stringiamo la cinghia mangiamo meno carne e badiamo all’essenziale». Ma dove fate la spesa? «Al discount, non riusciamo a permetterci il normale supermercato». Sembra impossibile ma nell’isola felice succede anche questo.

Robert Hillebrand, direttore del centro Despar di Bolzano, conosce la questione: «Negli ultimi due o tre anni la crisi ha continuato a mordere ed i clienti sono sempre più sensibili al prezzo. Devo dire che negli ultimi mesi la situazione è peggiorata e anche per questo cerchiamo di inventarci prodotti di qualità a prezzi sempre più bassi».

Come fate?

«In due modi. Con le offerte speciali e la linea “S Budget”. Negli ultimi sette - otto mesi la caccia alle offerte speciali è aumentata del 25%. Ogni giorno sui nostri scaffali si possono trovare più di 400 prodotti di vari marchi in offerta che sono i primi a sparire. Segue a ruota la linea ben riconoscibile con più di 500 prodotti “S Budget”, a prezzi che possono competere con quelli di un discount, linea che ha avuto negli ultimi sei mesi un’impennata di richieste del 20%».

Le confezioni “S Budget” non sono un po’ troppo grandi per un anziano solo?

«E’ vero, sono grandi ma abbiamo visto che vanno bene per esempio per la carne perchè si mette in freezer quel che non si usa». Com’è cambiata la spesa in tempi di crisi? «Prendiamo la carne. Si vende ma è cambiato il genere. Non va più quella rossa, il filetto, la braciola, il vitello ecc. mentre va alla grande il pollo il tacchino». Come la mettiamo con la frutta e la verdura? «I prezzi sono scesi, negli ultimi anni non sono mai stati così bassi. Basta comprare quella di stagione ed il risparmio è assicurato».

In quali altri settori si fa attenzione a quel che si spende? «Anche nel no-food. Ci siamo resi conto che si preferisce una determinata carta igienica o determinati tovaglioli di carta ad altri. Solo fino a poco tempo fa non era così».

Angelo Curia, presidente del commercio fisso di Confesercenti e titolare di un negozio di abbigliamento in via Milano, spiega che la situazione è disastrosa. «Rispetto all’anno scorso c’è un ulteriore calo del 20%-30%. Mi chiedete cosa facciamo per invogliare la gente all’acquisto? Ma se non ci sono soldi da spendere è impossibile invogliare! Qui rischiamo di chiudere! In 40 anni di lavoro non ho mai visto una situazione più nera».

Le promozioni aiutano? «Pochissimo, possiamo anche fare sconti del 20% e vendiamo giusto qualche maglietta in più e stop. Il periodo è difficile per tutti i settori. Il panificio “Lemayr” a fianco ha chiuso, l’”Eisenstecken” in fondo alla strada lavora solo fino alle 12.30 e il pomeriggio chiude. In via Torino molti negozi di vario genere (giocattoli, ottica, video ecc.) hanno chiuso mentre il supermarket cinese lavora anche sabato e domenica». Va bene almeno il mercato del giovedì? «Mah... sento che va via bene la frutta e la verdura di seconda scelta». E l’abbigliamento? «Sempre più stracci». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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