Destra tedesca, lista unica contro la Svp

Mai riusciti ad entrare in Consiglio, Freiheitlichen, Sft e Pöder pensano ad un’alleanza per togliere voti alla Volkspartei


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La destra tedesca ci prova. Sono iniziati i contatti per una alleanza elettorale dei partiti extra Svp . «Non vogliamo perdere questa chance», conferma l’Obmann dei Freiheitlichen Walter Blaas.

Le elezioni comunali bis, dopo la caduta della giunta Spagnolli, rimescoleranno le carte. La crisi dei partiti darà il carburante alle liste civiche. Nel pieno della crisi c’è anche la Svp. La cartina di tornasole sono le ipotesi che circolano in libertà nei diversi gruppi del partito di raccolta: chi vuole una lista con il simbolo e un robusto rinnovamento dei candidati, chi punta ad affiancare una civica alla classica lista Svp, chi immagina una civica etnica tedesca senza simbolo, chi al polo opposto immagina solo una civica aperta agli italiani e nessun simbolo Svp. E sopra tutto aleggia l’astensionismo che sta contagiando anche l’elettorato bolzanino di lingua tedesca.

«Naturale che questa volta ci proviamo», è la scommessa di Blaas, che conferma i contatti con la Stf di Sven Knoll e la BürgerUnion di Andreas Pöder. Anche la Lega resta un possibile partner.

Per la destra tedesca il consiglio comunale di Bolzano è sempre rimasto off limits. Ci provate seriamente questa volta?

«Sì, seriamente. Ne stiamo parlando. Vedremo se presenteremo una lista nostra o se riusciremo a chiudere una alleanza con Stf e BürgerUnion».

Se dipendesse da lei?

«Avrebbe sicuramente più senso fare un fronte unico, che ci darebbe maggiore forza. Sarebbe più facile raccogliere candidati, un problema storico per noi a Bolzano, e voti, naturalmente».

È vero che ci sono stati contatti anche con Roland Atz, ex Svp, già candidato alle provinciali con la Lega nel 2008?

«Sì, si sarebbe messo volentieri a disposizione per coordinare i diversi movimenti di lingua tedesca».

Nulla di fatto?

«Credo di sì. Noi non avevamo problemi con Atz, mentre altri erano perplessi, diciamo così».

Perché questa volta pensate di potercela fare?

«Circola una enorme delusione per i partiti che finora sono stati sulla piazza. C’è malcontento sul tema della sicurezza».

E degli stranieri, vostro cavallo di battaglia.

«Naturale».

E arriviamo così alla Lega, che su questi temi sta già battendo i quartieri. Eravate alleati alle ultime elezioni europee. State parlando anche di comunali?

«Certamente. Può essere uno sbocco».

Ha sentito parlare dell’ipotesi di una unica lista tedesca, sponsorizzata da alcuni esponenti della Svp?

«Sì».

C’è anche questo tema in discussione?

«Non abbiamo interesse a collaborare con la Svp, anche se ascolteremo e rifletteremo su ogni proposta. Personalmente non mi interessa fare da portaborse alla Svp, che porta grande parte della responsabilità del caos politico bolzanino».

Di cosa ha bisogno Bolzano? Non potrete impostare una campagna solo sulla sicurezza.

«La città ha bisogno di stabilità. Il resto arriverà da solo. A Bolzano serve un governo forte, composto da persone che riescono a collaborare, come non è accaduto in questi anni. Il problema non era tanto legato ai partiti, secondo me, quanto all’eccesso di personalismi, singole persone che volevano condizionare tutto».

A quanti consiglieri puntate?

«Non si dice mai».

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