Di Battista: «A casa sua non la voterebbero mai» 

Ieri a Bolzano l’esponente dell’M5S ha attaccato la sottosegretaria del Pd  Il comizio ha riempito piazza Municipio: «No agli inciuci con Berlusconi»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «A casa sua la signorina Boschi non verrebbe più eletta: è per questo che il Pd l’ha paracadutata qui. Mi meraviglio che Svp e Pd, che avranno sicuramente delle persone capaci, accettino. L'Alto Adige non può essere trattato come una discarica dei rifiuti politici». Sono quasi le 17.30 (l’appuntamento era fissato alle 17), comincia a fare buio e soprattutto tira un vento gelido, ciononostante piazza Municipio è piena - in particolare giovani e anziani - di bolzanini arrivati per ascoltare Alessandro Di Battista che, nonostante non si ricandidi alle politiche, sta girando l’Italia in camper per fare campagna elettorale per il Movimento Cinque Stelle.

In questo giro da sud a nord dello stivale, in genere ci sono anche la compagna Sahra e il figlio Andrea, nato quattro mesi fa. Mamma e figlio, ieri, sono rimasti a Roma, ma Eliana Mayrgger, bolzanina, grande fan di “Diba”, ha un regalo per il piccolo e pur di consegnarlo al neopapà ha rinviato la festa per il settantesimo compleanno. Di Battista la riconosce - la signora Mayregger durante l’anno gli manda anche i biscotti e la marmellata di fichi - l’abbraccia e ringrazia per la grande torta fatta di pannolini con una tigre al centro.

In piazza lo accolgono con un lungo applauso: sul palco il consigliere provinciale Paul Köllensperger, il deputato Riccardo Fraccaro e i due candidati Filomena Nuzzo alla Camera e Diego Nicolini al Senato. Parte attaccando il sistema dei partiti, le critiche più pesanti però sono per Berlusconi, quelle più insistenti per Maria Elena Boschi: «Sua la legge elettorale bocciata dalla Corte costituzionale, sua la riforma costituzionale affossata dal referendum per la quale aveva annunciato che avrebbe lasciato la politica; suo l’interessamento per la banchetta del padre. Chi la conosce non la vota».

Quindi l’invito agli elettori a “ribellarsi agli inciuci” a “cercare di cambiare la classe politica”: «Perché se il Paese oggi è in queste condizioni, la colpa è di tutti gli italiani. Ora c’è la possibilità di cambiare. Noi lo abbiamo fatto a partire dal taglio delle nostre indennità: in questa legislatura ho versato 220 mila euro che sono andati a sostegno delle piccole imprese. È la dimostrazione che se si vuole, si può. Il nostro Movimento lo sta facendo: noi ci autofinanziamo; il tour in camper è sostenuto dalle sottoscrizioni degli attivisti; non abbiamo una sede perché riteniamo che la sede migliore sia la piazza». Di Battista snocciola i punti più importanti del programma del Movimento: dalla creazione di una banca pubblica di investimento a sostegno delle imprese all’introduzione del reddito di cittadinanza, dalla legge sul conflitto di interessi al taglio delle indennità dei politici; all’eliminazione della prescrizione nei processi.

Il comizio è finito; la gente lo applaude, lui sale sul camper e riparte.













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