«Dietro alle elemosine non agisce alcun racket»

Il vicesindaco esclude che i mendicanti siano legati ad organizzazioni criminose Ma intanto il fenomeno non accenna ad arrestarsi. E anche i turisti si lamentano


di Giuseppe Rossi


MERANO. La crescente presenza di questuanti e di persone che occupano luoghi normalmente destinati ad abbellire la città, come aiuole o passeggiate pubbliche, evidentemente non la vedono solo gli amministratori comunali di Merano. Rispondendo a una interrogazione presentata dai consiglieri comunali Rita Mattei e Alessandro Maestri della Lega nord, il vicesindaco Andrea Rossi sostiene che «tutti coloro che esercitano accattonaggio sul territorio comunale provengono da altre città, soprattutto Trento e Verona», ma soprattutto che esercitano questa pratica «per pochi giorni per poi spostarsi su un'altra piazza» e anche che «non appare del tutto evidente l'esistenza di una organizzazione criminosa alle spalle di queste persone».

Nella sua risposta all'interrogazione leghista Rossi tiene anche a precisare che «il richiedere elemosina è una libera attività non perseguibile» e che soprattutto «il fenomeno non è da ascrivere alla presenza di immigrati nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo». Il vicesindaco spiega anche che le sue affermazioni sono collegate con l'incarico affidato dal Comune all'associazione Streetworker per monitorare il fenomeno dell'accattonaggio in città. Il progetto non è concluso ma Andrea Rossi si sente di anticipare nella risposta a Rita Mattei e Alessandro Maestri alcuni dati.

A contestare una raffigurazione quasi normale della città, ci pensa però un turista, che nei giorni scorsi ha inviato due righe al nostro giornale. «Mi trovo a Merano in vacanza - ci scrive l'ospite - con moglie e una bimba di tre anni. Abbiamo parcheggiato al Karl Wolf park e in sole 2 ore di passeggiata in centro, siamo stati avvicinati da decine e decine di stranieri che ad ogni angolo chiedevano l'elemosina  (a onor del vero anche due italiani). Emblematica poi l'istantanea che abbiamo scattato con un gruppo di persone intente a bivaccare sulle aiuole che sarebbe vietato calpestare».

Con la loro interrogazione i due consiglieri comunali della Lega nord avevano richiesto al sindaco di presentare un quadro della situazione immigrati a Merano, senza ottenere però grandi risposte, visto che gran parte delle richieste per essere soddisfatte dovrebbero essere rivolte alla Provincia, che in tema di accoglienza ai richiedenti asilo ha sovranità assoluta.

Quanto all’accattonagio, il tema rimane caldo: giusto un paio di sere fa L’unione commercio nella sua assemlea annuale ha chiesto alle forze dell’ordine di fare rispettare le leggi. A Merano il regolamento di polizia urbana vieta l’accattonaggio e la richiesta di elemosine presso tantissimi “luoghi sensibili”.

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