Diffamazione su facebook: interrogato don Carfagnini

La querela è legata al caso don Carli: il parroco di Firmian è accusato anche di aver reso noto il nome della parte lesa



BOLZANO. Primo atto processuale a carico di don Gigi Carfagnini, il parroco della Chiesa del quartiere Firmian , querelato per quanto pubblicato sulla propria bacheca facebook in relazione alla condanna di don Giorgio Carli con l’accusa di aver violentato per quattro anni e mezzo una parrocchiana che all’epoca dei fatti aveva otto anni. Come noto per quella vicenda don Giorgio fu in un primo tempo assolto per l’insufficienza degli elementi di prova (con un tribunale composto da tre giudici donne), e poi condannato in appello a 7 anni e mezzo di reclusione. Sotto il profilo della pena detentiva la sentenza rimase senza conseguenze in quanto, pur confermata in via definitiva dalla Cassazione, la sanzione risultò estinta per intervenuta prescrizione.

Rimasero però le prescrizioni civilistiche con un obbligo di risarcimento a carico di don Giorgio (e della Diocesi) per 700 mila euro. La disposizione contenuta nella sentenza penale venne poi ribadita anche nella sentenza di primo grado della causa civile avviata nei confronti del sacerdote e della Diocesi a seguito del mancato pagamento della somma.

Fu in occasione di queste fasi processuali che don Gigi Carfagnini fu autore di un post pubblicato (per alcune ore) sulla propria bacheca di facebook nella quale reagiva in maniera veemente alle disposizioni dei magistrati definendo la sentenza penale una «pagliacciata», prendendo le difese a spada tratta di don Giorgio, rivelando il nome (oltre a presunti problemi di instabilità psichica) della parte lesa, lanciando infine pesanti sospetti sul nonno (ormai defunto) della ragazza. Il messaggio (pur eliminato dopo poche ore da don Gigi) venne pubblicato da una terza persona anche sul sito del nostro giornale e da lì nacque la notizia di reato.

Don Gigi Carfagnini venne così querelato dalla parte lesa per diffamazione (della figura del nonno della vittima) e per aver reso noto il nome della parte lesa rimasta sempre riservato per effetto delle disposizioni sulla privacy. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Daniela Pol che conduce la nuova inchiesta penale, ha delegato la polizia a procedere all’interrogatorio del sacerdote.

Il parroco di Firmian è stato così sentito da un ispettore di polizia alla presenza del suo difensore , l’avvocato Alberto Valenti, e ha cercato di difendersi affermando di aver a suo tempo espresso il profondo disappunto per una vicenda che - a suo dire - avrebbe portato alla condanna di don Giorgio senza concerti elementi di prova, riportando alcune testimonianze indirette sul nonno della vittima, non pensando che un semplice “post” potesse diventare pubblico.

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