Differenziata, rifiuti passati al setaccio

Per scoprire se i bolzanini fanno il loro dovere, Seab effettuerà un’analisi merceologica delle nostre immondizie


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ma i bolzanini, come fanno la raccolta differenziata dei rifiuti? Bene? O male? Esattamente non si sa. Le supposizioni dell’uomo della strada, che tutti i giorni butta l’occhio nella campana dove dovrebbe esserci solo la carta e ci vede dentro tutt’altro, dicono: male, se non molto male. La politica comunale, negli ultimi anni, specie sotto le ultime due giunte, aveva parlato quasi esclusivamente delle quantità, delle percentuali di differenziata rispetto al residuo. Ma questi numeri non bastano, perché, anche se fotografano una differenziata in crescita, e su quote elevate rispetto agli standard nazionali, non dicono in realtà molto. Non è sufficiente dire: raccogliamo tot tonnellate di plastica. Bisogna dire se il contenuto delle campane è plastica buona o meno. Se è tutta plastica, del tipo giusto, non solo si può riciclare, ma poi ci si guadagna, nel senso che Seab può incassare di di più dai consorzi del riciclaggio e, almeno potenzialmente, far ricadere in vantaggio in bolletta, abbassando le tariffe. Ma se dentro la campana il 45% del contenuto sono, ci venga passato il termine, soltanto schifezze, non si può riciclare a dovere e quindi si incassa di meno.

Idem accade con il residuo. Nei bidoncini condominiali del residuo, finisce ciò che deve finirci, oppure vengono buttati lì anche il vetro, il cartone, i rifiuti pericolosi, l’elettronica, la carta, la plastica? Anche in questo caso, non si sa come stiano le cose. L’ultima analisi merceologica è stata effettuata nel lontano 2009, diversi anni prima che nel capoluogo venisse introdotta la nuova raccolta differenziata basata sui bidoncini condominiali. Ora, si è deciso di indagare come stiano davvero le cose, per prendere poi le dovute contromisure.

Nella giornata di ieri, Seab ha infatti annunciato di aver avviato l’analisi merceologica. Come si domanda in una nota il presidente Rupert Rosanelli: «Cosa buttiamo e cosa dovremmo differenziare e smaltire: come viene fatta la raccolta differenziata in Alto Adige? I cittadini si attengono alle direttive delle autorità e delle aziende municipalizzate? Cosa può essere migliorato per reimmettere più materiali riciclabili nel ciclo produttivo e ridurre ulteriormente la quantità di rifiuti residui?»

Per saperlo, spiega oltre Rosanelli, «bisogna rovistare nei cassonetti delle utenze domestiche».

Per questo Seab partecipa alla analisi 2016 dei rifiuti domestici altoatesini organizzata dall’Agenzia provinciale per l'ambiente (ufficio provinciale gestione rifiuti).

Fino al 21 ottobre saranno classificati e studiati nella discarica di Vadena campioni di rifiuti domestici provenienti dall'intera area cittadina di Bolzano come pure dai comprensori vicini al capoluogo, ossia Salto-Sciliar e Oltradige-Bassa Atesina.

In sostanza, in ogni comune viene prelevato, in modo casuale e anonimo, un campione rappresentativo di circa un metro cubo di rifiuti. Per la città di Bolzano, invece, i tecnici riceveranno dieci campioni prelevati da diversi quartieri; ognuno di questi campioni peserà da 400 a 700 chili. Una volta prelevati, i rifiuti saranno conferiti nell'impianto di Vadena, dove una squadra di operatori provvederà a ripartirli in 27 categorie: vetro, carta, plastica, organico, pannolini, metalli, materiali pericolosi, eccetera. Per ogni singolo campione di rifiuti saranno inoltre calcolati il potere calorifico e il contenuto di acqua. L'analisi dei rifiuti domestici in Alto Adige sarà completata nel 2017. «C'è molta attesa per i risultati - conclude Rosanelli - visto che l'ultima analisi dei rifiuti domestici altoatesini risale al 2009».

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