Dipendenti comunali In calo gli infortuni: nel 2015 sono stati 28

Gli incidenti più frequenti sono le contusioni, poi gli strappi Vigili e operai i più esposti, assenze complessive per 514 ore


di Simone Facchini


MERANO. Essere un dipendente comunale mette al riparo dagli infortuni sul lavoro? Non del tutto. Se è vero che lo stereotipo del lavoratore in forza all'amministrazione municipale è quello del colletto bianco, con scarsi rischi di farsi del male nello svolgimento della professione, è altrettanto vero che più figure in seno al Comune sono impiegate "on the road" e in ambiti che comportano una certa dose di rischio.

C'è una buona notizia: il numero degli infortuni è calato, nel 2015 rispetto all'anno precedente, del 20%. Si tratta di numeri in assoluto tutto sommato contenuti, ossia 28 casi rispetto ai 35 dell'anno precedente. Ma è comunque la prima volta nel quinquennio che si scende sotto quota 30, tornando ai livelli del 2009/2010.

Forse sta avendo qualche effetto il programma di prevenzione dell'amministrazione comunale, negli ultimi tempi intensificato anche con appositi corsi di formazione del personale.

Altra nota positiva proviene dal tipo di infortuni: in poco meno della metà dei casi (12) si tratta di contusioni. Dolorose magari, ma si tratta pur sempre di contusioni. Le altre lesioni sono classificate come strappi muscolari (8 episodi), abrasioni (5) e fratture (3).

L'identikit dell'infortunato municipale è un vigile urbano o un operaio, di sesso maschile e over 40. Il profilo risulta dalle cifre emerse dal rapporto statistico annuale da poco pubblicato dall'Ufficio personale, che definisce chiaramente quali siano le figure professionali più a rischio incidenti. Gli operai, impegnati per il Cantiere e per le Giardinerie comunali, sono quotidianamente a contatto con attrezzature, veicoli e agenti esterni, fonte di potenziale pericolo. Assieme, operai e agenti hanno "collezionato" il 75% degli infortuni.

Varia la tipologia di infortuni: dal generico "movimento scoordinato" (7) al sollevamento pesi e all’uso di attrezzi (5 casi ciascuno), fino alle cadute (4), a oggetti contundenti (4) e alle colluttazioni (2). La fascia di età più interessata da incidenti (15) è quella compresa fra 41 e i 50 anni. In 19 casi l'infortunio è risultato guaribile entro dieci giorni, mentre due infortuni hanno generato assenze lunghe più di cento giorni ciascuna. E sono questi ultimi due episodi ad aver inciso per quasi la metà su un'altra statistica: i 28 infortuni registrati l'anno scorso hanno comportato assenze dal lavoro per complessive 514 ore, comunque meno 30% rispetto all'anno precedente, ma sempre un centinaio di ore in più del 2014.

Quanto è stato a casa l'infortunato, in media, nel 2015? Diciotto giorni. Ma anche in questa circostanza, molto incidono i due infortuni più gravi.

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