la cerimonia

Diplomi, musica e recitazione: il riscatto parte dentro il carcere

La consegna degli attestati ai detenuti della casa circondariale di Bolzano. Nel corso dell’anno molti ospiti hanno partecipato a laboratori artistici e teatrali, oltre che ai consueti percorsi di formazione



BOLZANO. Non fosse per alte mura che circondano il cortile, testimoni mute e decadenti di mille storie e di mille sofferenze, quella svoltasi ieri mattina nella casa circondariale di Bolzano, avrebbe potuto sembrare una qualsiasi cerimonia di consegna di attestati e diplomi. Sorrisi, pacche sulle spalle, volti rilassati, cori, sketch e ottima musica hanno fatto dimenticare a tutti, per qualche ora, di trovarsi all’interno di quello che è probabilmente il carcere più fatiscente d’Italia. Lì, infatti, s’è svolta l’ormai tradizionale celebrazione di consegna degli attestati relativi all’anno formativo appena concluso.

E non solo di quelli. Ai corsi di alfabetizzazione in lingua e di cucina e al percorso di Scuola Secondaria di Primo Grado, infatti, nell’ultimo anno si sono aggiunte le attività formative finanziate dal Fondo Sociale Europeo, dalla Repubblica italiana e dalla Provincia di Bolzano nell’ambito dei progetti “Formarsi per ripartire” e “Art of Freedom”, con la realizzazione di alcuni laboratori artistici ad alto contenuto creativo. “Art of Freedom” è un progetto del Fondo Sociale Europeo concepito per promuovere percorsi innovativi di reinserimento sociale che mettono “al centro della scena” l’arte e la cultura, come strumenti di accoglienza e incubatori di storie. In questo ambito nascono, con l’intento condiviso di dare spazio alla comunicazione di sé e all’incontro con l’altro, i laboratori dentro alle mura.

Espressività teatrale, espressività visiva, musicoterapia, consulenza bibliografica per la riattivazione della biblioteca interna all’istituto, educazione alla cittadinanza attiva: una serie di iniziative ad alto contenuto culturale e creativo, – realizzate dalla Biblioteca Culture del Mondo in stretta collaborazione con Alpha Beta Piccadilly, il Teatro Stabile di Bolzano e la Casa Circondariale di Bolzano. Gli incontri con Stefano Accorsi, a febbraio, e con Rocco Papaleo (toccante il messaggio video in cui l’attore ha ringraziato i detenuti per averlo accolto, aver reso speciale la sua visita e avergli mandato i loro splendidi testi del corso di scrittura creativa), ad aprile, nell’ambito della stagione teatrale, erano parte del percorso avviato dal Teatro Stabile di Bolzano per “Art of Freedom”.

L’attività però s’è concretizzata anche in laboratori di teatro e di scrittura drammaturgica, in un corso di light design, ma anche in percorsi “extramurari” per la visione degli spettacoli al Comunale. E ieri, i partecipanti ai corsi hanno avuto modo di mostrare quanto appreso nel proficuo percorso artistico e umano. Hanno recitato, cantato e suonato mostrando indubbio talento e raccogliendo gli applausi e il tifo da stadio dei presenti e degli altri detenuti. Lo hanno fatto con gioia, allegria e autoironia. Uno di loro, ad esempio, s’è esibito nella canzone “L’italiano” di Toto Cutugno, chiudendo con “sono un sinto vero”.

Alla cerimonia hanno presenziato Maria Grazia Bregoli, direttrice in missione della Casa Circondariale di Bolzano, l’assessora Comunale Chiara Rabini, il direttore della Scuola Alpha&Beta Pau Hammond, la direttrice del FSE Claudia Weiler, Mauro Di Vieste e Sabrina Bussani della Biblioteca Culture del Mondo, Gaia Carroli direttrice del Teatro Cristallo e Walter Zambaldi direttore del Teatro Stabile di Bolzano. Al termine dell’evento, il moderatore dell’evento, Erjon Zeqo della biblioteca culture del mondo, ha salutato augurando a tutti una vita migliore.













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