Direttivo del Cai: ok a Vetta d'Europa

Toponimi: i 20 presidenti di sezione approvano la ridenominazione di Vetta d'Italia



BOLZANO. La discussione c'è stata e all'inizio non tutti erano d'accordo. Poi però i 20 presidenti delle sezioni del Cai Alto Adige hanno concordato su un fatto: la Vetta d'Italia non è un tabù. A quel punto il presidente Giuseppe Broggi ha messo ai voti la proposta: Vetta d'Europa al posto di Vetta d'Italia, Europas Gebirge al posto di Glockenkarkopf. Tutti d'accordo: la proposta di una nuova denominazione della vetta che, almeno finora, aveva un valore simbolico, è passata all'unanimità.
La nuova denominazione era stata lanciata, tanti anni fa, dall'ex leader del movimento verde Alexander Langer. Allora, non se n'era fatto nulla. Recentemente i consiglieri verdi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss l'hanno rispolverata. Broggi, presidente del Cai, l'associazione che per prima nel corso degli anni ha più volte denunciato la progressiva cancellazione dei nomi italiani dai cartelli dei sentieri di montagna, l'ha fatta propria.
Per il presidente del Cai, il cambio di passo su questo toponimo dovrebbe consentire di uscire dall'impasse, visto che a quanto parte nella commissione mista Provincia-governo sui cartelli di montagna si sarebbe trovata l'intesa su tutti i 1.525 toponimi attualmente solo in tedesco, eccetto che per la Vetta d'Italia, nome simbolo della montagna che si trova in fondo alla Valle Aurina.
L'apertura che Broggi aveva fatto a margine della riunione degli stati generali di Cai, Alpenverein e Sat, svoltasi alla fine di febbraio a San Michele all'Adige, era immediatamente piaciuta al presidente della Provincia Luis Durnwalder: «Quella del Cai - aveva detto - è una proposta coraggiosa. Intendiamoci, molto probabilmente i nostri (leggi Alpenverein, ndr) non saranno d'accordo ma si può discuterne. Sarebbe importante trovare un compromesso su uno dei nomi più contestati».
Il vero problema - dice qualcuno anche all'interno del Cai - non è tanto la Vetta d'Italia ma le centinaia di nomi italiani cancellati dai cartelli. Interessante a questo punto vedere il risultato finale della commissione partitetica sui cartelli di montagna che ha concluso i lavori: a quanto pare dei 1.525 toponimi attualmente solo in tedesco, un 45% tornerebbe ad essere bilingue, mentre per un altro 45% vi sarebbe l'indicazione anche in italiano solo di malga o maso; per il rimanente 10%, che si riferisce a piccole località, non sarebbe stata trovata la dizione in italiano e quindi resterebbe monolingue.

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