Direttore della Claudiana indagato per frode e falso 

Guido Bocchio è sotto inchiesta con la vice Plank Seyr per le presenze Segnalazione in Procura della Guardia di Finanza. Il Pm: «Tutto da verificare»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Guido Bocchio, direttore della scuola superiore di sanità "Claudiana", è stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura della Repubblica con l’ipotesi di accusa di frode e false attestazioni, reati contemplati dal decreto legislativo 165 del 2001 in materia di norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. Come noto la scuola superiore di sanità “Claudiana” è di gestione provinciale.

Il direttore Guido Bocchio (che sarebbe in attesa di conferma per i prossimi cinque anni) è finito sotto inchiesta assieme alla sua più stretta collaboratrice e cioè la vice direttrice Verena Plank Seyr. L’indagine è condotta dal procuratore aggiunto Markus Mayr che proprio ieri ha puntualizzato che tutte le ipotesi accusatorie devono ancora essere verificate. L’inchiesta è stata avviata sulla base di una segnalazione della Guardia di Finanza ma il magistrato ha iniziato da pochi giorni le necessarie verifiche. In sostanza direttore e vicedirettrice sono accusati di aver timbrato o segnalato la loro presenza in ufficio anche in occasioni in cui in realtà sarebbero stati assenti. Non si tratta di un’indagine facile. Le accuse potrebbero anche rivelarsi infondate. La Guardia di Finanza, sulla base probabilmente di qualche segnalazione interna, ha però effettuato controlli a campione della documentazione sulle presenze scoprendo alcune situazioni anomali piuttosto allarmanti che al momento autorizzano ad ipotizzare i reati, come detto, di frode e falsa attestazione. Ma le ipotesi di accusa, è bene sottolinearlo, sono ancora tutte da dimostrare. Prima di procedere alla segnalazione alla Procura, le Fiamme Gialle hanno compiuto un lavoro certosino con la comparazione di alcune timbrature con la registrazione, ad esempio, dell’ingresso (nel garage della struttura) delle auto dei due dirigenti. In alcuni casi sarebbero state rilevate alcune discrepanze che però potrebbero non essere sufficienti a sostenere l’ipotesi della frode e, di conseguenza, del dolo intenzionale nella condotta dei due indagati. Anche perchè non può esserci certezza su chi fosse alla guida delle auto in questione. Il procuratore Markus Mayr al momento ritiene che l’ipotesi accusatoria contenuta nella relazione della Guardia di Finanza non abbia trovato elementi di riscontro sufficienti. Agli atti vi sarebbero però anche alcuni pesanti indizi che autorizzano ad ipotizzare la manomissione di alcuni dati sulla presenza dei due indagati registrati negli archivi telematici dell’amministrazione della “Claudiana”. I due indagati sarebbero già stati sentiti dagli inquirenti ovviamente alla presenza dei rispettivi avvocati difensori. Gli interrogatori sono stati delegati alla polizia giudiziaria. E’ comunque probabile che il procuratore Mayr proceda ad una nuova convocazione in Procura prima di prendere una decisione sulla prosecuzione dell’inchiesta. Ieri la Procura ha puntualizzato che l’indagine non è conclusa e che vi sono ancora delle verifiche in corso. Altri accertamenti sempre sul fronte relativo alla gestione della “Claudiana” sarebbero stati avviati anche dalla Procura presso la Corte dei Conti per presunto danno erariale.

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