Dirigenti, la Lega sceglie la continuità
Bessone conferma Montagner, già capo dipartimento di Tommasini: «Punto sull’esperienza». Ping pong sulle deleghe
BOLZANO. Salvini li ha avvisati: bene la svolta della Lega a Palazzo Widmann, ma attenzione alle brutte figure provocate dall’inesperienza. E allora Massimo Bessone per la casella più importante del suo assessorato ha deciso di puntare sulla continuità. Avrà al suo fianco come direttore di dipartimento Paolo Montagner, tecnico di spicco dell’amministrazione provinciale, oggi alla guida dell’assessorato di Christian Tommasini. Sono le ultime ore di lavoro per Tommasini come assessore: domani in consiglio provinciale è prevista la votazione sul presidente Arno Kompatscher, che il 25 gennaio metterà ai voti la squadra di giunta. Montagner ha risposto positivamente alla proposta di Bessone di affiancarlo come direttore di dipartimento. Una soluzione vista di buon occhio anche dalla Svp.
IL REBUS LEGHISTA. Mentre la Svp ha già votato nel Parteiausschuss di lunedì nomi e deleghe dei futuri assessori, sulla Lega c’è ancora incertezza sulla suddivisione delle competenze tra Bessone e Giuliano Vettorato. Oggi potrebbe essere la giornata del chiarimento tra i due assessori in pectore e il presidente Arno Kompatscher.
Alla vigilia sembrava scontato che Vettorato, indicato da Salvini anche come vice presidente, sarebbe diventato assessore «solo» alla Scuola e cultura italiana, mentre a Bessone (ormai con il cuore in pace sulla vicepresidenza sfumata) sarebbero andate le deleghe a Energia e ambiente, Patrimonio, Edilizia pubblica e Statistica.
È stato Kompatscher a rimescolare le carte nel colloquio di lunedì mattina con i due leghisti e questa restava la situazione fino a ieri sera. Il punto di partenza resta lo sgarbo di Salvini a Kompatscher, con l’invasione di campo sulla vice presidenza, ambito di competenza stretta del presidente. Kompatscher ha esternato pubblicamente il suo disappunto e l’ha fatto anche privatamente con lo stesso Salvini. Kompatscher ha mandato un messaggio al segretario leghista, ricordandogli le regole sulla nomina dei vice presidenti. «Mi ha risposto che va bene», riferisce Kompatscher. Il presidente sarebbe intenzionato a scegliere Bessone, senza innescare una guerra con Salvini. Come? Semplicemente ottenendo il via libera di Salvini, tecnicamente non necessario, ma importante sul fronte dei rapporti con il governo. Il ribaltamento sulla vice presidenza italiana viene dato come possibile, ma Kompatscher non conferma: «Nominerò i vice dopo il 25 gennaio. Conosco entrambi da poco, ho solo sottolineato, anche con Salvini, che la scelta spetta a me». In direzione contraria, da Bessone a Vettorato, sta viaggiando invece la delega a Energia e ambiente, che dovrebbe aggiungersi a Scuola e cultura italiana.
LA SQUADRA DEI DIRIGENTI. I direttori di dipartimento, anello di congiunzione tra la giunta e la macchina amministrativa, sono personaggi chiave per tutti gli assessori, figuriamoci per chi è di prima nomina. Gli eletti leghisti hanno iniziato a guardarsi intorno subito dopo le elezioni. Bessone svela ora la sua scelta di continuità con la nomina in pectore di Montagner, oggi capo del dipartimento «Cultura italiana, Edilizia abitativa, Edilizia e Patrimonio. «Ho chiesto a Paolo Montagner di affiancarmi. Ci siamo conosciuti, è un tecnico di grande valore». Bessone chiamerà nel proprio staff anche l’ingegnere Davide Gemmellaro (Servizio strade), che ha partecipato come tecnico a uno dei gruppi di lavoro sul programma. Vettorato non annuncia ancora il nome del direttore di dipartimento: «Dipenderà dalle competenze».
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