Dirigenti, per ora nessun aumento
L’assessora Deeg difende il tetto agli stipendi da 240 mila euro: lo prevede Roma
BOLZANO. Il tetto massimo da 240 mila euro agli stipendi dei dirigenti provinciali viene fissato per legge, ma questo non significa che agli alti dirigenti provinciali verranno garantiti stipendi più alti. L’assessora Waltraud Deeg ribadisce le rassicurazioni espresse giovedì durante la seduta della prima commissione legislativa provinciale. Il dirigente più alto dell’amministrazione provinciale percepisce oggi uno stipendio di 159 mila euro lordi all’anno (è il caso del segretario generale). Il disegno di legge «Disciplina dell'indennità di dirigenza e modifiche alla struttura dirigenziale dell'Amministrazione provinciale» introduce un tetto massimo ai compensi, fissandolo in 240 mila euro. Viene dunque alzato di molto l’importo rispetto a oggi. Il disegno di legge, approvato in commissione, verrà trattato in consiglio provinciale, dove si ripeteranno le contestazioni emerse l’altro giorno (soprattutto dei Verdi). Waltraud Deeg difende così la legge: «Attualmente non è previsto un tetto agli stipendi dei dirigenti. Abbiamo dovuto inserirlo, perché è richiesto dalla riforma Madia. Ciò non comporterà un aumento dei contratti. È stato necessario fissare 240 mila euro per non avere problemi nel settore della sanità, dove si registrano già oggi stipendi più alti rispetto alla pubblica amministrazione». Deeg conferma le difficoltà dell’amministrazione nel reclutamento: «Abbiamo bisogno di rendere appetibile l’amministrazione. Ai concorsi per direttori di ripartizione si presentano spesso pochi candidati. Anche per questo il disegno di legge prevede ancora una parte di indennità dirigenziale che diventa una componente fissa dello stipendio, anche esaurito il ruolo dirigenziale».