il caso

Disagi nel trasporto: ragazzi costretti a saltare la scuola 

Ancora proteste per il servizio dedicato agli studenti con disabilità. Una mamma: «Non è arrivato nessuno». Criticità per il cambio nella gestione. L’Alpinbus replica: «Mezzi e autisti ci sono. Mancano gli accompagnatori»


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. «Dovevano venire alle 7.10. Alle 7.20 non era ancora arrivato il pullmino, alle 7.35 abbiamo capito che non si sarebbe presentato nessuno».

A raccontare il pesante disservizio, è la madre di un ragazzo con disabilità di 19 anni. Martedì non è potuto andare a scuola perché il servizio dei trasporti non è passato a prenderlo. Lo stesso disagio inflitto ad altre decine di studenti. «Non siamo nemmeno stati avvertiti», spiega la mamma, «Per fortuna abbiamo i nonni, che si sono occupati di lui, altrimenti con il nostro lavoro sarebbe stato un problema». Per non parlare dell’importanza di non perdere giorni di scuola a fine anno.

«Mio figlio», prosegue il racconto, «non era tranquillo. Gli piace andare a scuola, fa parte della sua routine. Non possiamo vivere nell’incertezza del non sapere se ci sarà qualcuno ad accompagnarlo, oppure a riportarlo a casa in sicurezza».

Il 24 aprile è arrivata la comunicazione d’urgenza della Provincia: il servizio di trasporto per bambini e scolari con disabilità cambia gestione. Possibili disagi in arrivo. Un fatto inaspettato, visto che l’anno scolastico è in chiusura. Da lì per alcune famiglie è iniziato l’incubo. Comunicazioni in ritardo, incertezze, fino al non potere andare a scuola, come accaduto ieri. I nuovi appaltatori, la società Alpin bus, con la famiglia si sono detti «mortificati», rassicurando sul fatto che da domani dovrebbero risolversi le problematiche.«Sono stati molto gentili, e quando lunedì è arrivato il bus l’autista e l’accompagnatore mi sono sembrati competenti», spiega la mamma, «Però questa situazione a fine anno ci ha proprio messi in difficoltà». Per i genitori serve avere un rapporto con chi accompagna ogni giorni a scuola i loro figli: una fiducia che non li faccia vivere con il continuo pensiero. «Mio figlio non parla, quindi ho la paura che qualcosa possa non andare bene e lui non riesca a dircelo. Ribadisco quanto detto l’ultima volta: i nostri ragazzi non sono pacchi Amazon. La Provincia ci ha consigliato di raccogliere in una mail tutti i disservizi. Ma io trovo tutto ciò estremamente grave, e spero davvero si risolva il prima possibile», conclude la mamma.

L’Alpinbus

«La copertura di mezzi e autisti è del 100%. Abbiamo 49 pullmini su strada, quattro in più del necessario», sottolinea il responsabile della società Alpinbus, che dal 29 aprile ha preso in carico il servizio, «mancano però gli accompagnatori, gestiti dalla cooperativa Lebenshilfe. Loro sono necessari per il trasporto di persone con disabilità. Sinceramente non ne comprendo nemmeno il motivo: il numero dei viaggio è rimasto pressoché invariato. Sta di fatto che questo sta creando criticità fuori dalla nostra gestione».

Per la società di trasporti, organizzare il servizio è stata una corsa contro il tempo. «Fino al giorno prima l’azienda precedente - sottolinea il referente Alpinbus - si era detta disponibile a concludere l’anno scolastico. Poi si è tirata indietro, e noi abbiamo dovuto organizzarci in quattro giorni».

La partenza del trasporto con la nuova gestione lunedì 29 si è svolta quindi tra non poche problematiche. A rimetterci, purtroppo, sono le famiglie.

 













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