IL MERCATO DEL LAVORO

Disoccupazione in lieve aumento: +3,6%

BOLZANO. La disoccupazione cresce anche in Alto Adige, ma molto meno di quanto non accada nel resto d’Italia, e anche nel vicino Trentino. La conferma arriva dalle statistiche dell’Istat pubblicate...



BOLZANO. La disoccupazione cresce anche in Alto Adige, ma molto meno di quanto non accada nel resto d’Italia, e anche nel vicino Trentino. La conferma arriva dalle statistiche dell’Istat pubblicate ieri a livello nazionale. Nei primi tre mesi del 2012 la disoccupazione in provincia di Bolzano si attesta al 3,6%, contro il 3% dello stesso periodo dell’anno scorso. Molto peggio vanno le cose nella media italiana (10,9% contro 8,6%), in regioni anche ricche come il Veneto (che si attesta al 6,3%) o la Lombardia (7,9), ma appunto anche in provincia di Trento, dove si è passati dal 4,8% al 6,9% (dati preoccupanti che infatti ieri sono stati al centro anche di una riunione della giunta provinciale trentina).

Ma c’è anche una seconda notizia positiva: «Non solo la disoccupazione aumenta a ritmi molto lenti - commenta Stefano Perini dell’Ire, l’istituto di ricerca della Camera di Commercio -, ma in Alto Adige a differenza che nel resto d’Italia aumenta anche l’occupazione (74,8% di tasso di attività e 72% di tasso d’occupazione). Questo significa che l’economia continua in ogni caso a crescere, anche se non al ritmo sufficiente per dare un posto di lavoro a tutti».

Premi di produzione. Una cattiva notizia arriva invece da Roma sul fronte della detassazione della produttività. A rivelarlo è la Cisl: «L’atteso decreto della Presidenza del Consiglio per rendere effettiva la detassazione del salario di produttività nel settore privato - dice il segretario provinciale Michele Buonerba - è l’ennesima brutta sorpresa per i lavoratori dipendenti. Il reddito dell’anno precedente per individuare chi potrà accedere al beneficio è sceso da 40 mila euro lordi a 30 mila. L’importo detassabile annualmente al 10% è stato più che dimezzato passando dai 6 mila euro del 2011 a 2.500 del 2012».

In Alto Adige, prosegue Buonerba, «ci attivammo all’inizio dell’anno per firmare gli accordi con gli imprenditori. Siamo stati i primi e unici in Italia a coprire per ben 2 anni quasi tutti i lavoratori dipendenti del nostro territorio. Ora la doccia fredda: una parte dei lavoratori rimarrà esclusa dal beneficio e chi lo riceverà rischierà di vederselo ridimensionato».

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