LA COPPIA SCOPPIA

Divorzio alla bolzanina: il 10% si separa entro l’anno 

Una ventina le coppie che si sono sposate in Municipio nel 2018 e si sono separate quest’anno. L’assessore: «Con 16 euro e nel giro di un mese si fa tutto»  



BOLZANO. Si erano sposati il 28 novembre del 2018: cerimonia in Municipio, davanti a parenti ed amici. Una bella festa, immortala con foto e video. E suggellata dalla promessa di amarsi per sempre. Un avverbio quest’ultimo che, soprattutto quando si è giovani, si usa un po’ con troppa facilità. Il “sempre” , in questo caso, è durato meno di sette mesi. Il 12 giugno di quest’anno avevano già ottenuto il divorzio.

Un po’ di più, dieci mesi scarsi, è durato il sogno d’amore di un’altra coppia bolzanina: matrimonio con rito civile, in Comune a Bolzano, il 6 ottobre 2018; divorzio il 19 agosto di quest’anno. E non ha raggiunto il primo anniversario neppure il matrimonio festeggiato il 18 giugno di un anno fa e finito il 23 maggio.

Finora - ma l’anno non è ancora terminato ed è facile prevedere che l’elenco sia destinato ad allungarsi - sono una ventina le coppie che si sono sposate in Municipio a Bolzano e sono scoppiate in meno di un anno. Su circa 250-280 matrimoni civili a Bolzano all’anno, siamo nell’ordine quasi del 10%.

«Dopo aver visto questi dati - commenta l’assessore Angelo Gennaccaro che ha anche la competenza per l’Anagrafe - ho pensato che forse è il caso che anche noi, come fa la Chiesa con le coppie che scelgono il rito religioso, organizziamo dei brevi corsi prematrimoniali. È bene che prima di fare il grande passo, si conoscano gli effetti sul piano giuridico-legale. Anche per evitare un carico di lavoro inutile al nostro personale che prima deve preparare i documenti per il matrimonio e pochi mesi dopo quelli per il divorzio».

Dopo la riforma del 2015, le pratiche per la separazione o il divorzio - in certi casi - si possono fare anche in Municipio davanti all’ufficiale di stato civile: sono più veloci ed economiche rispetto alla procedura prevista in Tribunale con l’assistenza legale.

«Con un versamento di 16 euro - spiega l’assessore Gennaccaro - si fa tutto. I coniugi si presentano nello stesso ufficio dell’Anagrafe in cui avevano fatto le pratiche per sposarsi e avviano quelle per la separazione. Tornano dopo 30 giorni e, se non hanno cambiato idea, ottengono il divorzio. Questo tipo di procedura però, non è applicabile a tutti. La legge prevede che non deve contenere patti di trasferimento patrimoniale; è riservata a persone che non abbiano figli in comune e che siano economicamente autosufficienti».

Tutto facile, forse troppo facile, ma non del tutto indolore. «Forse per questo - dice l’assessore - sarebbe utile un breve corso, magari con un avvocato, che spieghi le conseguenze del matrimonio civile. Anche perché ho visto che i protagonisti dei matrimoni lampo sono soprattutto giovani». A.M.













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