La contesa

Dna dei cani, zero sconti: costi a carico dei padroni 

Alessandro Urzì aveva chiesto di calmierare il prezzo, ma la Provincia dice no. La profilazione genetica è obbligatoria: la tariffa stabilita è di 65 euro



BOLZANO. Profilazione genetica dei cani: è possibile in qualche modo calmierare i costi per i cittadini? Lo ha chiesto alla giunta provinciale il consigliere Alessandro Urzì (FdI). Ma la Provincia ha risposto picche. Urzì voleva sapere «se non si ritenga opportuno, anziché fare pagare il costo degli esami ai singoli cittadini, provvedere a finanziare la profilazione genetica di tutti i cani presenti sul territorio provinciale con i proventi delle sanzioni previste per i proprietari dei cani che non provvedano alla raccolta delle deiezioni dei loro animali».

La Provincia è dell’avviso che «non sia possibile fare pagare il costo degli esami attingendo alle eventuali sanzioni, che potranno essere irrogate, fra l’altro, solo dai Comuni, ed efficacemente solo al termine del periodo transitorio di due anni previsto per la profilazione genetica degli animali già identificati mediante microchip alla data del 1° gennaio 2022, le cui ordinanze, poste a tutela dell’igiene dell’abitato, verranno violate da quei cittadini detentori di cani che non provvederanno alla raccolta e allo smaltimento delle loro feci». Tali proventi confluiscono, infatti, nelle casse comunali, e non in quelle della Provincia. «Va considerato infine che, mentre fino a qualche anno addietro esisteva una tassa obbligatoria sul possesso di cani, questa risulta abrogata e la profilazione genetica è un evento una tantum».

Urzì voleva inoltre sapere «se in alternativa non sia possibile contenere i costi dell’esame a carico dei proprietari stipulando convenzioni o accordi con laboratori di analisi accreditati».

La Provincia ha risposto così: «Le convenzioni e gli accordi sono stipulati solo fra le parti contraenti. Dunque, la Provincia non si può sostituire a una delle parti contraenti e stipulare delle convenzioni che non la riguardano, essendo essa, in questo caso, semplicemente un ente regolatorio». Ciò non esclude che i singoli veterinari o loro associazioni possano stipulare delle convenzioni con i laboratori. Nell’esercizio delle proprie funzioni, la giunta provinciale ha invece stabilito, per il solo Servizio veterinario della Asl, «per il prelievo buccale o ematico per l’estrazione del Dna dei cani, comprensivo dei costi di laboratorio, una tariffa di 65 euro, di cui 10 per il prelievo da parte del veterinario ufficiale, 55 per l’esecuzione del test da parte dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, ente cogestito dalla Provincia mediante i 21 microsatelliti necessari per l’accreditamento della prova stessa. Tali costi si possono considerare solo a copertura delle spese sostenute dalle strutture sopraccitate». DA.PA.













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