Domani open day al Centro Trevi 

Porte aperte 10-20. La curiosità: gli occhiali 3D per godersi la visita ai musei



BOLZANO. Adesso, quando avremo voglia di fare una vista al Maxxi di Roma (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) o a villa Borghese, basterà andare in via Marconi, angolo Cappuccini. Lì c'è il centro Trevi, con la sua nuova "addizione" della biblioteca Claudia Augusta e chiedere del laboratorio digitale. Basterà inforcare gli occhiali 3D e godersi la visita. «Con la realtà aumentata sarà possibile passeggiare nelle più importanti gallerie italiane», dice orgoglioso Claudio Andolfo, il nuovo responsabile della ripartizione cultura della Provincia. E poi banche dati per quadri e opere, un percorso in cui si mette in collegamento il centro multilingue con le produzioni artistiche. Perché l’open day di domani al Trevi non sarà come gli altri. Sarà molto diverso. «A parte che nel 2018 il centro compirà 20 anni - aggiunge Andolfo - ma questa volta vogliamo approfittare dell'ampliamento per ribadire che questa è ormai la casa della cultura italiana". E domani, giorno dell'evento, (apertura porte dalle 10 alle 20) , il filo conduttore sarà proprio l'arte. E si intitolerà "La piazza della cultura». Una nuova iniziativa sarà infatti la possibilità di affittare, oltre ai libri come accade in ogni biblioteca pubblica, anche i quadri. "Portarsi a casa un'opera di un artista conosciuto e avere il piacere di appendersela alla parete e guardarsela per un po' di tempo" dicono al Trevi. Un'altra nuova caratteristica degli open day sarà la proposta tematica. Domani, come detto, spazio all'arte e a tutti le situazioni (libresche, tecnologiche, multimediali, plurilinguistiche) in qualche modo ad essa propedeutiche. Proprio in questa prospettiva verrà presentato beArtiful, un laboratorio creativo progettato dal Centro giovani Vintola 18 in collaborazione con Museion per esplorare nuove possibilità espressive attraverso i linguaggi dell'arte contemporanea. Invece il progetto che prevede la possibilità di portarsi a casa opere d'arte si chiama "Artoteca in biblioteca" e spinge, come ha aggiunto l'assessore Christian Tommasini, sulla nuova eventualità di affittare arte in libreria, con gli stessi meccanismi che sono previsti per i volumi. Inoltre, se un eventuale fruitore fosse così innamorato del quadro affittato da desiderare di tenerselo per sempre, il Trevi lo metterà in contatto con l'artista ( le opere sono preferibilmente di autori locali) per poter contrattare l'acquisto a condizioni di favore. (p.c.)















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