Don Bosco, i giovani volontari che hanno “adottato” i nonni 

Hanno dai 16 ai 25 anni e dedicano un po’ di tempo alle attività dell’Auser


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Per me Elda è come una nonna e lei in qualche modo mi ha “adottata” come nipote. Ci vediamo in genere un paio di volte alla settimana. Beviamo il caffé, facciamo due chiacchiere. Se ha bisogno l’accompagno a fare la spesa o in farmacia. Cose semplici che mi danno soddisfazione». Martina Femia, 28 anni, iscritta a Scienze politiche, da due anni e mezzo dedica qualche ora alla settimana al volontariato ed è una dei giovani che collabora con l’Auser, l’associazione che ha come obiettivo quello di riempire di vita la terza età offrendo anche una serie di servizi.

Oggi, più che in passato, non è facile trovare persone che si dedichino al volontariato ed è ancora più difficile trovare giovani disposti a regalare anche una piccola parte del loro tempo agli altri. Perché la vita è già piena di impegni e perché non c’è alcun ritorno economico.

«Però - spiega Martina - ti dà molto a livello di emozioni. Apprezzi il piacere di fare qualcosa per gli altri e questo non ha prezzo».

I giovani volontari, che abbiamo incontrato all’Auser, raccontano di essere arrivati nella sede di piazza Don Bosco due-tre anni fa, dicendo di voler fare qualcosa per gli altri. Ad accoglierli Irene Pampagnin che coordina i volontari. A lei che ha la sensibilità giusta, basta poco per capire quale ruolo assegnare a giovani che vanno in media dai 15 ai 25 anni. Ed evidentemente riesce a mixare bene le diverse età, perché soddisfazione ed entusiasmo sono reciproci.

«Io - racconta Martina - sono cresciuta con i nonni ai quali ero legatissima. Adesso me ne è rimasta solo una. All’Auser sono venuta due anni e mezzo fa con l’idea di restituire almeno in parte quello che i miei nonni mi hanno dato. È così che l’associazione mi ha messa in contatto con Elda». La signora Frizzarin, 86 anni portati alla grande, non ha figli; i due appuntamenti settimanali con Martina sono l’occasione per passare qualche ora in piacevole compagnia, davanti ad una tazzina di caffè.

Alice Spedale, 17 anni, studentessa dell’Istituto Claudia De’ Medici, è arrivata all’Auser tre anni fa: «Più per curiosità che con le idee chiare su quello che volevo fare. Da allora non me ne sono più andata. Vengo qui in genere una volta alla settimana: il venerdì c’è la tombola. E io ho il compito di preparare il caffé alle signore. È uno scambio reciproco di affetto e simpatia. Tanto che quest’estate sono venuta a tempo pieno per sei settimane sfruttando la possibilità offerta dalla Provincia agli studenti di fare servizio presso le associazioni».

Max Bazzoli, 35 anni, grafico di professione, è il “grande” del gruppo, anche lui è arrivato in piazza Don Bosco 5 o 6 anni, chiedendo: «Posso esservi utile, nonostante le limitazioni legate al fatto che mi muovo in carrozzella?». E specificando a scanso di equivoci: «Sia chiaro che voglio fare il volontario, non l’assistito».

Irene ha capito al volo e ha deciso che valeva la pena sfruttare al meglio le potenzialità di Max. A lui è stato affidato il compito di rispondere al telefono raccogliendo le richieste degli anziani che, non avendo nessuno, hanno bisogno di essere accompagnati dal medico, in farmacia, a fare la spesa.

«Dalle 8 alle 11.30 - spiega il presidente del Auser Elio Fonti - effettuiamo il servizio di trasporto. Abbiamo due macchine che trasportano in media una ventina di persone al giorno. Avremo bisogno di altri volontari disposti a mettere a disposizione qualche ora per effettuare i trasporti. Abbiamo una società che invecchia rapidamente; molti sono soli e c’è sempre più bisogno di volontari che facciano quello che le istituzioni non potranno mai fare».

Raoul Conte, 16 anni, studente dell’Itas ((Istituto tecnico attività sociali) che da grande vorrebbe indossare la toga dell’avvocato, un giorno ha deciso che bisognava trovare qualcosa di più interessante da fare che passare i pomeriggi davanti alla Play station. E visto che è un appassionato di giochi a lui tocca l’organizzazione de “Il mercante in fiera”.

Alessandro Maglione, 25 anni, di professione aiuto cuoco, è l’appassionato di film, al quale è stato affidato il compito di scegliere i titoli dei migliori video da proporre.

Rafael Vera, 19 anni, fa per conto dell’Auser animazione all’interno della Casa di riposo Don Bosco. Asja Calligari, 16 anni, Urmi Sajeda, 24 anni, e Sharon Menestrina, 23, fanno pure parte del gruppo dei giovani volontari che collaborano con l’Auser, contribuendo a rendere meno sola la terza età.















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