Don Bosco: la festa dell’orto delle Semirurali

Un’area coltivata in mezzo ai palazzi, simbolo di integrazione culturale e amore per l’ambiente



Entrare è come attraversare la porta del paese delle meraviglie, dentro i piatti sono fatti di foglie di vite, le formiche hanno una casetta costruita per loro dai bambini e i girasoli sono alti tre metri, più delle pergole da cui scendono copiose le zucche. L’Orto delle Semirurali, il microcosmo d’integrazione culturale e convivenza nel cuore del quartiere Don Bosco, voluto e curato dall’associazione Donne Nissà, ha festeggiato la sua festa annuale del racconto.

Una specie di tradizione ormai, nel rione, per salutare gli ultimi raggi del sole estivo e trascorrere ancora un pomeriggio nel verde, tra musica, scorribande di bambini e buona cucina fatta in casa, oltre che per parlare di natura, di nuove soluzioni per il rispetto dell’ambiente e gettare un’occhiata a qualche foto artistica. La festa del raccolto è tutto questo, e nelle sue mille anime diverse c’è un lembo di terreno per 56 persone che assommano otto diverse nazionalità, oltre a quella italiana che conta uno seppur divisa tra gruppi linguistici: Marocco, Argentina, Bangladesh, Inghilterra, Moldavia, Germania, Lettonia e Polonia.













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