Dopo 90 anni chiude la macelleria Koch

Il titolare: «L’attività è stata avviata da mio nonno Josef nel 1919 ed è proseguita con mio padre. Ora mi godo la pensione»


di Bruno Canali


LAIVES. La macelleria Koch di via Pietralba chiude il 30 di questo mese. Karl Koch, il titolare, ha deciso di godersi finalmente la pensione e con lui, dopo ben 90 anni, si chiude questa incredibile parabola commerciale, la più longeva a livello comunale.

«L’attività l’aveva avviata mio nonno Josef - dice Karl Koch - trasferendosi a Laives da Glorenza. Così, nel 1919, arrivato qui, ha comperato casa ed ha aperto la macelleria».

Una bella avventura, non c'è dubbio, vera e propria saga della famiglia Koch, che da sempre la comunità locale identifica come macelleria di qualità.

«Sono stati novant'anni di lavoro che anno visto alternarsi dietro il banco della macelleria tre generazioni di Koch: mio nonno Josef, mio padre Alois, che subentrò al nonno nel 1948 ed infine io, che ho preso in mano l'attività di famiglia verso il 1987».

Insomma, quasi una vocazione quella dei discendenti di Josef Koch, di diventare macellai, passandosi l'attività di padre in figlio?

«Effettivamente è stato così: io ad esempio ho iniziato presto, verso i 18 anni, frequentando prima la scuola a Merano per diventare maestro macellaio e quindi subentare a mio padre nel 1987. Questa lunga trafila adesso si concluderà proprio con me, alla fine di questo mese e non so se in seguito potrà arrivare qualche altro. Qualcuno si è interessato ma intanto preferisco chiudere un capitolo e fare veramente il pensionato».

In tutti questi anni affacciato sul centro di Laives chissà quante ne avrà viste e quanta storia è passata.

«Sicuramente sono cambiate diverse cose, anche se fra le soddisfazioni più grandi che ho c'è quella di vedere entrare regolarmente miei clienti da decenni. Certo, un tempo la carne si comperava una volta alla settimana o al mese, mentre oggi si prende il minimo indispensabile. Fino ad una certa epoca macellavamo noi direttamente i capi di bestiame che sceglievamo; oggi non è più possibile».

A proposito, la macelleria era anche un luogo di incontro e socializzazione.

«A proposito ricordo proprio che la gente veniva anche per depositare la borsa della spesa, oppure per chiedere qualche commissione presso contadini di montagna dai quali noi compravamo gli animali. C'era quello che chiedeva di prenotare un carico di legname o altri prodotti dei masi. Era un piccolo mondo che si ritrovava volentieri qui in bottega anche solo per fare quattro chiacchiere in compagnia, una cosa che oggi non c'è più».

Anche quesa insomma è una Laives che sta scomparendo. Chiuso Koch, l'unica macelleria rimane quella ex Decò, in via Kennedy.

Ormai le famiglie consumano sempre meno carne un po’ per colpa della crisi, ma soprattutto perché sono cambiate le abitudini alimentari. Non solo: è cambiato anche il luogo dove si fanno gli acquisti. Le carne si compra spesso e volentieri direttamente al supermercato assieme a pane, pesce, salumi, libri.

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