Dopo i vandalismi la penna dell’alpino torna sul cappello

Il gruppo di Brunico si è accollato le spese (4 mila euro) per rimettere in ordine il monumento contestato


di Aldo Depellegrin


BRUNICO. Il restauro del cappello del Monumento all’Alpino di Brunico, danneggiato nell’ultimo degli ormai innumerevoli attacchi fisici al busto brunicense che risale appena alla metà dello scorso mese di settembre, è stato completato nel corso della mattinata di martedì con la risistemazione della penna marmorea che era stata spezzata ed asportata nottetempo da ignoti.

Il restauro, che è stato possibile grazie anche alle pronte autorizzazioni pervenute dalla Sovrintendenza ai Monumenti ed ai Beni culturali di Venezia ed al comune di Brunico, è stato deciso e portato avanti di propria iniziativa dal Gruppo Ana di Brunico, stante anche il persistente silenzio dell’Ana provinciale e nazionale che finora mai hanno speso atti e neppure parole in occasione dei ripetuti attacchi subiti dal monumento brunicense.

La nuova penna è stata commissionata ad un restauratore pusterese e ricavata da un blocco del mantello dello stesso Alpino, fatto saltare in aria nell’ultimo attacco dinamitardo risalente al settembre del 1979 e custodito da allora nella caserma ”Verdone” di Varna.

La notizia dell’avvenuto restauro, che costerà agli alpini di Brunico circa 4 mila euro, ha già portato all’Ana brunicense i complimenti ed il grazie di molti altoatesini, alpini e non, fra cui si possono ricordare le frasi di Maurizio Paulato: «Un grazie sincero al capogruppo Domenico Senese e al Gruppo alpini di Brunico che nel giro di poche settimane hanno mantenuto la promessa riuscendo a ricollocare la nuova penna su ciò che resta dello storico monumento»; e del consigliere provinciale Alessandro Urzì che parla di «testimonianza affettuosa e attaccamento autentico e genuino al valore morale e sociale delle penne nere.

Complimenti ed un bravo di cuore agli alpini di Brunico che hanno restituito al Monumento di piazza Cappuccini il suo aspetto precedente all’ultimo vile atto di vandalismo che lo aveva danneggiato nel settembre scorso. La penna che era stata spezzata, è stata riattaccata al cappello dell’Alpino più amato della Val Pusteria».

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