Dopo le proteste è arrivata la ciclabile
BOLZANO. Ponte e via Druso. Dopo le proteste dei ciclisti il Comune ha prodotto la replica. E da ieri la nuova pista pedociclabile è attiva da viale Trieste alla sommità del ponte Druso fin giù verso...
BOLZANO. Ponte e via Druso. Dopo le proteste dei ciclisti il Comune ha prodotto la replica. E da ieri la nuova pista pedociclabile è attiva da viale Trieste alla sommità del ponte Druso fin giù verso via Marconi e fino all'incrocio con via Carducci. La prima parte, che giunge proprio davanti all'Eurac è promiscua: i segni sul tracciato segnalano infatti la possibilità di usarla sia per i pedoni che per le due ruote. Corre infatti sul marciapiede. Dopo la sommità del ponte e fino a via Marconi torna invece sul piano stradale e infatti è delimitata dalla classica linea gialla . «In quel tratto - spiega l'ingegnere del Comune Mario Begher - la grandezza delle corsie per auto e bus è tale da consentire di ricavare anche lo spazio per la ciclabile». Dunque: bici, auto, tram e metrobus in allegra compagnia fino all'incrocio con via Carducci. A quell'altezza, ma solo dal 2019, la pista sarà collegata, con una bretella interna, tra le case, con la ciclabile del Lungo Isarco e consentirà di eliminare la luna via Crucis delle bici fino a piazza Verdi per poi reimmettersi in ciclabile poco prima di ponte Loreto. Sono iniziati intanto e sono da ieri visibili i cantieri i lavori in piazza Walther per la sistemazione delle centraline elettriche che servivano al funzionamento della vecchia stazione autocorriere di via Perathoner che tra breve, si trasferirà in via Renon. Infatti gli scavi per ridisegnare gli impianti elettrici si sposteranno dopo la piazza, nella stessa via Perathoner e infine in viale Stazione. In ottobre nel quadrante ora occupato dai bus inizieranno infatti le demolizioni per far posto alla realizzazione del “Waltherpark” benkiano. (pc)