Dopo quarant’anni il dottor Fallaha saluta i suoi pazienti 

Il medico di base siriano è molto amato da tutti i gardenesi per la sua grande umanità. Ha iniziato al Pronto soccorso 


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Da qualche giorno i cittadini della val Gardena si sentono un po’ orfani. E qualcuno ha anche perso qualche lacrima. Da qualche giorno Aba Fallaha, amatissimo medico di base di tutta la Val Gardena (con ambulatori a Ortisei, Selva e Santa Cristina) ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età professionale.

In valle ha operato ininterrottamente per ben 41 anni, a volte con carichi di lavoro anche pesanti (nei periodi di forte presenza turistica anche 20 ore su 24) ma sempre forniti con estrema competenza e soprattutto soddisfazione di essere al servizio della popolazione locale. Aba Fallaha è di origini siriane. Lasciò il suo Paese quando la vita, in Siria, era normale e permetteva di aspirare ad uno sviluppo in grado di aumentare il benessere della popolazione in una terra ricca di storia. Era il 1967 quando Aba Fallaha decise di trasferirsi in Italia. Si laureò all’università di Perugia, imparando bene la lingua italiana ed integrandosi in pieno nel nostro Paese. Giunse in Alto Adige qualche anno dopo.

All’epoca era un medico di fresca laurea e iniziò a lavorare, come tanti suoi colleghi, al pronto soccorso dell’ospedale di Bolzano. Si mise subito in luce per la notevole competenza e per la spiccata umanità e simpatia con cui interveniva sui pazienti. Qualche mese dopo venne scelto per aprire i primi ambulatori in val Gardena. Erano i tempi dell’avvio della nuova figura professionale del medico di base (cioè professionisti di medicina generale). La prima tappa fu a Selva, poi Santa Cristina, quindi Ortisei. Sono bastate poche settimane al dottor Fallaha per conquistare la fiducia di tutta la popolazione. «Era il 1977 - ricorda - la popolazione gardenese si rivelò subito straordinaria. All’epoca non conoscevo nessuno ma mi aiutarono in tanti anche per risolvere problemi di natura organizzativa. Furono ad esempio proprio i valligiani a completare i primi locali adibiti ad ambulatorio a Santa Cristina. «Lo rivestirono tutto di legno, gratuitamente» ricorda il medico.

Il dottor Fallaha ottenne la cittadinanza italiana qualche anno dopo direttamente su intervento dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini che lo aveva conosciuto durante uno dei periodi di ferie trascorsi in valle. L’allora capo dello Stato si accorse del particolare feeling che il medico di origine siriane aveva raggiunto con tutta la popolazione. A quel medico tutti volevano bene.

In pochi anni Fallaha era diventato un punto di riferimento , a livello sanitario, per tutta la valle ed il presidente Pertini fece quello che andava fatto, concedendo subito al medico la cittadinanza italiana. «Ho visto crescere diverse generazioni - puntualizza - in quarant’anni ho curato migliaia di persone e mi sono veramente trovato molto bene. Se potessi tornare indietro rifarei tutto, tornerei in val Gardena. Non posso che ringraziare tutti per la stima che mi hanno sempre dimostrato».

Una ventina di anni fa il dottor Fallaha ha anche organizzato un viaggio culturale in Siria portando 45 gardenesi (compresi i sindaci di Ortisei, Selva e Santa Cristina dell’epoca) a visitare i luoghi culturali più significativi del Paese. I tre sindaci gardenesi furono trattati con tutti gli onori previsti per gli ospiti e raffigurati in abiti tipici arabi.

Sposato con una donna brunicense, padre di quattro figli, Aba Fallaha non è più medico di base della val Gardena avendo raggiunto i limiti dell’età professionale. E’ però restato in Gardena ove continua ad operare come medico igienista, curando tra il resto anche le certificazioni mediche per il rilancio ed il rinnovo delle patenti.

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