Droga, presa la banda dei ragazzi bene 

Un ritrovamento di marijuana a Parcines ha portato i carabinieri a scoprire due basi per lo smercio a Merano e Bolzano


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Quando i carabinieri della stazione di Parcines, impegnati in un normale servizio di controllo, hanno notato un giovane che si aggirava attorno ai bagni dell’azienda di soggiorno, si sono subito chiesti cosa stesse facendo. E hanno voluto vederci chiaro. Pochi istanti più tardi, infatti, proprio dove si trovava il ragazzo, i militari hanno trovato 52 grammi di marijuana e un bilancino di precisione, ben nascosti in muretto. Sarebbe potuto finire tutto lì, con la denuncia di un piccolo spacciatore appena ventenne, invece, gli investigatori hanno deciso di risalire al fornitore del ragazzo, dando il via a quella che, nelle ore successive, è stata chiamata “Operazione domino”.

Insieme ai colleghi del Nucleo operativo della compagnia di Silandro, i carabinieri compiono una serie di approfondimenti e gli elementi raccolti li conducono fino a Merano. Ed è lì, che perquisiscono l’abitazione di un ventenne del posto, in cui trovano 3 chili di hashish in ovuli, 2 chili di marijuana e due bilancini di precisione. Vengono rinvenuti anche una pistola a salve Glock 17 calibro 9 e un Kalashnikov da softair, copia esatta del fucile d’assalto più venduto al mondo. Entrambe le armi erano senza il tappo rosso (obbligatorio per poterle distinguere da quelle vere) e, anche se legali nel momento in cui vengono detenute nella propria abitazione, i carabinieri, alla luce del contesto in cui erano state rinvenute, hanno provveduto al loro sequestro. Ma l’operazione non è ancora finita, perché il personale della Benemerita capisce che, con i nuovi elementi acquisiti, è possibile andare ancora oltre e risalire anche a una terza tessera del domino. I militari della stazione di Parcines e quelli della compagnia di Silandro si rivolgono, quindi, ai colleghi del Nucleo operativo di Bolzano e, nella tarda mattinata di venerdì, dopo un breve appostamento, entrano nell’appartamento di un bolzanino, anche lui ventenne, e danno il via alla perquisizione. Si tratta di un vero e proprio bazar, dove i carabinieri trovano hashish e marijuana in ovuli per un peso complessivo di un chilo, ma anche 80 grammi di cocaina pura che, una volta “tagliata”, avrebbe raddoppiato il suo peso, fruttando agli spacciatori una cinquantina di migliaia di euro. A illustrare l’operazione, ieri mattina, al comando provinciale dei carabinieri, in viale Dante, c’erano il comandante della compagnia di Silandro, il maggiore Giacomo Guerini, il comandante del Nucleo operativo della compagnia di Bolzano, il sottotenente Ferdinando Nasta, e il comandante della stazione di Parcines, il maresciallo maggiore Gianmarco Pinna. Operazione che ha portato a due arresti, quelli del giovane di Merano e di quello di Bolzano, insospettabili e di buona famiglia (anche stavolta, la procura di Bolzano non ha permesso la diffusione dei dati dei giovani), alla denuncia a piede libero di quello di Parcines, anche lui al di sopra di ogni sospetto e che ha dato il via alle indagini, al sequestro di 4 chili complessivi di stupefacente, per un valore di diverse decine di migliaia di euro, e anche al sequestro di 4 mila euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Il maresciallo Pinna ha anche mostrato il particolare microscopio con luce che il ventenne di Parcines utilizzava per esaminare la droga e stabilirne la qualità. Un piccolo, ma utilissimo apparecchio che solitamente viene usato per tutt’altro tipo di attività, come lo studio di monete, di francobolli, di gioielli e di pietre preziose. Il maggiore Guerini ha spiegato come, in poco più di un mese, dall’inizio di questo 2019, la compagnia di Silandro abbia già sequestrato 4 chili di droga e arrestato quattro persone. Il sottotenente Nasta, invece, ha sottolineato l’importanza dei costanti controlli sul territorio per la lotta allo spaccio e alla microcriminalità.

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