Due bandi in sette giorni da 120 milioni

Le buste con le offerte saranno aperte giovedì per via Alto Adige e il 18 aprile per via Perathoner: Benko in pole position


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Con oggi Bolzano inizia a chiudere i suoi conti. E lo fa chiudendo i bandi che ridisegneranno il futuro possibile del suo centro. Uno dopo l'altro. Stamattina quello del "buco" di via Alto Adige, domani quello dei terreni della stazione autocorriere su cui si avvierà il cantiere di Benko. Le buste con le offerte saranno poi aperte già giovedì per via Alto Adige e il 18 per via Perathoner. Da qui a una settimana si conoscerà dunque il nome di chi avrà fatto la "migliore offerta" e che di conseguenza, si aggiudicherà gli appalti.

Un «imbuto» spazio temporale probabilmente non voluto ma inevitabile rispetto alla tempistica del Pru (Piano di riqualificazione urbana) e del ridisegno delle richieste municipali per il terreno a ridosso dell'edificio della Camera di Commercio.

Sul primo pesa l'offerta di 100 milioni della Signa di René Benko formalizzata alla fine della procedura prevista della legge 55 quinquies sulle riqualificazioni. Un possibile avversario nell'impresa dovrà mettere sul tavolo una cifra maggiore ma con l'opzione, prevista dalla stessa normativa urbanistica provinciale, a favore del "proponente" di rivendicare la prelazione sul progetto offrendo a sua volta ancora di più.

Questo meccanismo e la cifra, i cento milioni già coperti dalla fideiussione, pongono René Benko nella condizione di guardare senza troppi patemi all'apertura delle buste. Più complesso lo scenario per il buco di via Alto Adige. Per coprirlo il Comune aveva già avviato un bando ma partendo da una richiesta (23 milioni) giudicata eccessiva dagli imprenditori interessati. E infatti l'asta era andata deserta. Oggi, a distanza di un paio d'anni, Caramaschi ci riprova ma con una richiesta al ribasso (19-20 milioni di euro) nella prospettiva di trovare un riscontro tra gli immobiliaristi. Tra questi è certo vi sarà ancora la Signa di Benko.

«Siamo interessati all'operazione», aveva confessato qualche settimana fa il suo rappresentante bolzanino, il commercialista Heinz Hager. Con lui sembrano ancora disposti a concorrere due importanti fondi d'investimento stranieri e una società altoatesina, la "Dalmo", di Dalle Nogare e Moser.

Una sfida all'ultimo penny. Benko vede nell'operazione che prevede la costruzione di un terzo edificio di fronte all'hotel Alpi, un naturale completamento del suo progetto, molto più esteso, dal lato opposto di via Alto Adige.

E possibili sinergie rispetto al ridisegno degli spazi urbanistici tra settori commerciali e di terziario.

La Dalmo una buona opportunità di proseguire la sua penetrazione nel centro urbano diversificando i suoi investimenti tra edilizia residenziale e uffici. Per i privati sia il Pru che il buco, sono due possibilità imprenditoriali, per il pubblico l'operazione è indirizzata verso un'ottimizzazione del proprio patrimonio troppo a lungo immobilizzato.

Nella sostanza, il Comune conta di poter raggiungere, sommando i due bandi, una cifra superiore ai 120 milioni di euro.

Che costituirebbero una riserva di grande rilevanza strategica in una fase in cui stanno sovrapponendosi una serie di prospettive progettuali: dalle piscine pubbliche al rilancio dei quartieri, dalla viabilità al sociale.

Caramaschi, che ha già risparmiato molto sui mutui ed ha ottenuto i milioni dei contributi statali all'interno del piano nazionale di riqualificazione delle aree urbane, aspetta di aprire le buste per passare dalle parole ( e dai progetti) ai fatti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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