Due cuori e un ... ristorante. Chiude il "Nones" di via Palermo

Chiude uno dei locali storici di Bolzano, aperto da 9 fratelli della Val di Non nel 1969


di Federico Sanzovo


BOLZANO. Uno dei ristoranti storici della città chiude i battenti, dopo ben 45 anni di attività. Era infatti il 1969 quando il Ristorante Nones di via Palermo aprì e, in tutti questi anni, migliaia di persone, soprattutto lavoratori, si sono sedute ai suoi tavoli a gustare i piatti preparati dalla famiglia Vinante, giunta a Bolzano dalla Val di Non. Ivano, proprietario insieme alla moglie Carmen, è l'ultimo di nove fratelli e gestisce il locale dal 1978. Prima di quella data, il ristorante se lo erano passato, di mano in mano, i fratelli più grandi. «Siamo originari di Amblar – inizia a raccontare Ivano – tutti i miei fratelli avevano lavorato alla costruzione di alcuni ponti durante gli anni Sessanta, ma una volta ultimati i lavori, si sono ritrovati senza un impiego». E così, saputo che a Bolzano c'era un locale in vendita, hanno deciso di avviare un'attività. «Il problema – sorride Ivano – era uno solo: non sapevano cucinare. Per nostra fortuna avevamo una zia che aveva servito da mangiare a tutti i lavoratori dei cantieri durante la costruzione delle strade e allora è venuta a Bolzano pure lei...». Durante i primi anni l'attività ha faticato ad avviarsi poi, con il tempo, il nome del “Nones” ha iniziato a circolare per la città e, grazie agli accordi con le caserme e le ditte della zona, ad avere un buon giro d'affari.

Ivano e Carmen Vinante con i figli, foto: Groppo/Minisinikkk

Ivano prosegue il suo racconto: «Sono arrivato a Bolzano che ero un ragazzino, nel 1974 come dipendente di uno dei miei fratelli. Ciascuno di loro, con il tempo, ha aperto una propria attività grazie ai guadagni legati al locale». Dopo quattro anni di duro lavoro, anche l'ormai ventenne Ivano vuole aprire un'attività tutta sua: «Sono andato da mio fratello e gli ho chiesto se poteva aiutarmi in qualche modo a trovare un esercizio sul quale investire e lui mi ha risposto: io voglio lascio, se lo vuoi il ristorante è tuo».

Fu così che, 36 anni fa, il “Nones” passò in mano a Ivano e Carmen, entrambi ventenni, che decisero di diventare soci e di sposarsi nello stesso momento. «I primi tempi – racconta Carmen – sono stati difficili perché ci serviva un prestito. Ce lo diede mio padre».

Ivano la interrompe: «E che soddisfazione ridare a mio suocero l'intera cifra dopo appena un anno».

Gli affari per il ristorante, infatti, andavano molto bene come spiega ancora Carmen: «Quando abbiamo preso noi il locale, viale Europa finiva all'altezza della chiesa. Tutti i palazzi che ci sono più avanti sono stati costruiti negli anni Ottanta e tutti i lavoratori venivano qui a mangiare, per non parlare dei militari di leva». In quegli anni per entrare al “Nones” bisognava fare la fila: «C'erano i turni – ride Carmen – due o tre per il pranzo, non riuscivamo a sederci un momento. Sarà per questo che il tempo è come volato».

Negli anni, tra un impegno e l'altro, arrivano anche i figli. Il più grande, Livis, oggi ha 31 anni e racconta: «Io sono nato e cresciuto qui, qui ho dormito e studiato (ride). Sono sicuro che una mattina, la prossima settimana, entrerò sovrappensiero qui dentro, appoggerò il casco e scenderò giù in magazzino». L'ultima arrivata in casa Vinante è Sara: «Io sarò pure la più piccola, però quando penso a casa mia non mi viene in mente il nostro appartamento, ma il ristorante. Sinceramente mi fa impressione pensare che adesso, per entrare, dovrò chiedere il permesso».

Ora però è giunto il tempo di chiudere, i clienti più affezionati hanno voluto manifestare il loro affetto alla famiglia con regali e lettere e anche la pagina Facebook è stata inondata di messaggi. Ci sono molti che vivono lontani da Bolzano, alcuni sono addirittura tornati in città, trent'anni dopo la naia, per mangiare al “Nones”.

La decisione di chiudere non è stata facile: «Abbiamo impiegato più di un anno – sottolinea Carmen – per decidere a chi vendere. Abbiamo scelto qualcuno che ci piacesse e che amasse questo luogo. Colgo l'occasione per fare ai nuovi gestori i nostri più sinceri auguri».

Ivano e Carmen ora si godranno la meritata pensione: “Ci mancherà stare qui, ci mancheranno le piccole cose, abitudinarie. Come le partite di ramino del giovedì sera».

«Il Nones – conclude Ivano – è stata la nostra vita, i miei figli qui sono cresciuti e hanno imparato il significato della parola sacrificio. Per questo voglio ringraziare tutti i clienti, i dipendenti e le ditte che ci hanno sostenuto. In particolare due imprese: la Habitat e il signor Merotto, che sono sempre state con noi. E una dipendente, Marzia, che ha lavorato qui per ben 25 anni».

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