Due fratelli trovati morti in casa 

Doppio dramma. Si tratta di Gianfranco e Giorgio Granello, 77 e 71 anni, originari di Merano, ma da molto tempo residenti a Padova Mancavano da giorni e ieri pomeriggio i loro corpi sono stati trovati nella casa in Riviera Paleocapa, dove vivevano: entrambi erano malati



Padova. Due anziani fratelli sono stati trovati morti ieri sera nella loro abitazione in Riviera Paleocapa a Padova. Si tratta di Gianfranco e Giorgio Granello di origini altoatesine, ma trasferitisi da moltissimi anni in Veneto. L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio: sul posto la polizia scientifica che ha transennato l'ingresso e ha impiegato diverso tempo prima di venire a capo del mistero: erano entrambi morti per cause naturali. I primi accertamenti medici, secondo quanto si apprende, escluderebbero altre ipotesi come causa del decesso. Avevano 77 e 71 anni, entrambi malati da tempo; uno colpito da una patologia degenerativa - il morbo di Parkinson - l'altro con una malattia oncologica, un tumore allo stadio avanzato.

A dare l'allarme sono stati alcuni parenti, residenti a Merano, che da giorni non riuscivano a contattarli. È possibile che i due fratelli siano morti a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro. Conducevano una vita non facile, ma dignitosa, in una vecchia abitazione all'ultimo piano di un palazzo di Riviera Paleocapa.

Vivevano insieme, in una vecchia abitazione all’ultimo piano di riviera Paleocapa. Gianfranco e Giorgio Granello, erano originari della zona di Merano, ma avevano vissuto gran parte della loro vita a Padova.

Entrambi erano uomini di cultura, dediti all’insegnamento, seppur in ambiti diversi. Gianfranco era un’umanista, Giorgio aveva una mente più propensa alle materie scientifiche. Da tempo ormai i due fratelli non versavano in buone condizioni di salute. Uno era stato colpito da una patologia degenerativa, il morbo di Parkinson, l’altro soffriva invece di una malattia oncologica, un tumore allo stadio avanzato.

I due si facevano compagnia e cercavano così di affrontare nel migliore dei modi le malattie che li affliggevano e che indubbiamente negli ultimi anni non gli avevano permesso una vita poi così facile. Gianfranco Granello era una persona molto conosciuta e stimata in città.

Per 28 anni, dal 1977 al 2005, era stato direttore del collegio universitario Gregorianum di via Marcel Proust, laterale di via Forcellini. Un collegio maschile di proprietà della Diocesi, con forte vocazione cristiana, che Gianfranco ha sempre portato in palmo di mano, anche dopo aver lasciato il suo ruolo da direttore. Suo era stato il discorso di apertura in occasione del quarantesimo anniversario del collegio. E sempre lui era stato parte attiva dell’ “Associazione ex Allievi del collegio universitario Gregorianum di Padova ONLUS”. Persona di grande cultura, professore universitario, era anche membro dell’Accademia Galileiana. Una vita dedicata allo studio, ai giovani e all’insegnamento. Gianfranco fino al 2002, quando ha lasciato la presidenza a Daria Zangirolami, è stato infatti dirigente scolastico al liceo classico Tito Livio. Qui, insieme a tre insegnanti, nel 2000 ebbe anche una piccola sventura, che suo malgrado lo portò a processo. In quell’anno, infatti, una studentessa della scuola si infortunò in una pista da sci di Alleghe, durante i campionati studenteschi di sport invernale. Granello, come responsabile dell’istituto, fu costretto ad andare in tribunale per rispondere del reato omessa vigilanza insieme agli altri professori, che erano gli effettivi accompagnatori della comitiva durante la trasferta agonistica nella località sciistica bellunese.

Più riservato il fratello Giorgio, 71 anni, la cui figura in città è stata sicuramente meno sotto i riflettori rispetto a quella di Gianfranco. Giorgio prima di ammalarsi era stato infatti insegnante all’istituto tecnico Boaga Belzoni di Padova. Insegnava Costruzioni ed era un uomo che amava moltissimo il suo lavoro. Per lui la professione dell’insegnante era quasi una missione, che quando ha dovuto interrompere ha vissuto con grande dispiacere.

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