Due scialpinisti provocano la valanga Sciatrice travolta

Turista germanica se la cava solo con un grosso spavento La slavina è finita sulla pista «Teufelsegg» in Val Senales



VAL SENALES. Sciava in tutta tranquillità una donna germanica che ieri pomeriggio è stata travolta da una valanga provocata da due scialpinisti. Per fortuna la turista se l’è cavata solo con un forte spavento, anche perché la valanga non era di dimensioni notevoli e la donna non è stata completamente coperta dalla neve. Il tutto è accaduto intorno alle 14.30 lungo la pista Teufelsegg in Val Senales, intorno ai 2.700 metri d’altitudine. Intanto resta marcato di grado 3 il pericolo valanghe in Alto Adige.

«In pratica due persone che facevano il fuoripista hanno provocato la valanga che è scesa sulla pista proprio mentre passava la sciatrice germanica», afferma Klaus Tumler del Bergrettungsdienst (soccorso alpino Brd) della Val Senales. Il risultato? «La valanga è finita sia addosso ai due scialpinisti che alla sciatrice. I primi due si sono liberati da soli, mentre la turista è stata subito soccorsa dal personale delle funivie e dal Brd», ancora Tumler. Per la donna germanica solo un grande spavento, con la valanga - un fronte di 40 metri ed una lunghezza di 100 - che non l’ha coperta del tutto. Si trattava di una massa nevosa instabile, un cumulo di neve ventata. Per sicurezza, comunque, la donna è stata accompagnata in ospedale per accertamenti, anche se ai soccorritori è apparsa più scossa che altro. Intanto sulle montagne dell'Alto Adige il pericolo valanghe rimane marcato grado 3. Oltre i 2.000 metri di quota su tutte le esposizioni i pendii ripidi con neve ventata sono pericolosi, maggiormente vicino alle creste, forcelle, conche o canali dove il vento ha trasportato più neve. Lontano da questi punti tipici di accumulo il manto appare più omogeneo e i punti pericolosi sono difficilmente riconoscibili. Un piccolo distacco superficiale, nel suo movimento può sollecitare gli strati deboli profondi e provocare valanghe di dimensioni inaspettate.

Le condizioni meteo rallentano i processi di assestamento e consolidamento del manto nevoso. Poco sole, temperature rigide e vento moderato sulle creste conservano le criticità del manto nevoso, ma anche le sue piacevoli caratteristiche per lo sci. L'invitante neve soffice superficiale assorbe parte del sovraccarico di un escursionista, ma più in profondità il manto è composto da vecchi accumuli eolici non consolidati, croste e strati basali deboli rimangono il problema principale. Esperienza nella lettura del terreno e del manto nevoso sono necessari per effettuare un itinerario con minor pericolo. Infine i passaggi da poca a molta neve vanno affrontati con particolare prudenza.













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