Durnwalder critica l’Ue: «Respinta un’inziativa popolare pro minoranze»

Duro il governatore: «Qualcuno a Bruxelles ancora non capisce che i vari gruppi etnici non sono un pericolo per l’Europa»



"Sembra purtroppo che a Bruxelles qualcuno ancora non capisca che i vari gruppi etnici non sono un pericolo per l'Europa, bensì un arricchimento": così il Presidente della Provincia commenta la decisione della Commissione UE di respingere l'iniziativa popolare a favolre della pluralità in Europa.

Un milione di firme per un Minority Safe Pack che tuteli le minoranze UE: l'iniziativa popolare lanciata a Bressanone dall'Unione federalista dei gruppi etnici FUEV e appoggiata da varie personalità politiche, tra cui il Presidente della Provincia di Bolzano, intendeva rafforzare i diritti di 40 milioni di europei che che appartengono a una minoranza o a un gruppo etnico nell'UE. Con simili iniziative popolari, la raccolta di un milione di firme in 7 Paesi europei obbliga l'Unione ad affrontare la tematica. Il progetto è stato però respinto dalla Commissione europea con la motivazione le minoranze non rientrano nel quadro delle sue competenze.

Una decisione che il presidente Luis Durnwalder non condivide: "Sulla tematica abbiamo raggiunto una coalizione quasi unica dei gruppi etnici in Europa, consultato esperti riconosciuti di diritto delle minoranze e presentato una proposta equilibrata." La bocciatura della Commissione UE dimostra che alcuni Paesi in Europa non hanno ancora capito, secondo il Presidente, che i gruppi etnici oggi non sono un pericolo ma un arricchimento. "Ora studieremo tutte le possibili strade sul piano giuridico e politico per non far cadere questa iniziativa", aggiunge Durnwalder.

L'obiettivo reta quello di assicurare ai gruppi etnici il riconoscimento spettante a livello europeo. Tra i promotori dell'iniziativa figurano anche l'ex ministro della cultura di Romania Kelemen Hunor, il ministro alla giustizia del Land tedesco Schleswig-Holstein, signora Anke Spoorendonk, il presidente della minoranza germanofona del Belgio Karl Heinz-Lambert, l'Alto Commissario per la Bosnia e Erzegovina, Valentin Inzko, e il presidente della FUEV Hans Heinrich Hansen.













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