Durnwalder ora passa al contrattacco

Brandstätter: il presidente è parte lesa e si sente diffamato. Probabile un esposto in Procura a Roma o alla Corte dei Conti


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La sfida a distanza tra il governatore altoatesino Luis Durnwalder e il procuratore regionale della Corte dei Conti Robert Schülmers sta entrando nel vivo. Dopo la pubblicazione di alcune mail riservate tra il magistrato contabile e il suo superiore gerarchico Nottola - che hanno indotto la Procura di Roma ad iscrivere Schülmers sul registro degli indagati per calunnia e offese nei confronti del Capo dello Stato - ora il legale del presidente della giunta provinciale Gerhard Brandstätter sta studiando la strategia difensiva che sarà messa a punto nel corso di un colloquio a quattr’occhi nel fine settimana.

Le strade percorribili sono sostanzialmente tre: un esposto alla Procura di Roma, un esposto alla Corte dei Conti oppure la ricusazione di Schülmers (che appare in realtà piuttosto complessa) nell’inchiesta in corso sui fondi riservati. La conferma che Durnwalder stia solo decidendo come muoversi viene dall’avvocato Brandstätter: «Il presidente, in tutta questa vicenda, è la parte lesa. Con la pubblicazione di quelle mail sui media nazionali Durnwalder è stato diffamato e c’è stata la violazione del segreto istruttorio». Sulla strada da percorrere per tutelare al meglio gli interessi del suo cliente Brandstätter preferisce, almeno per ora, non sbilanciarsi.

«Sono tutte ipotesi che Durnwalder sta vagliando attentamente. Ma ci siamo presi alcuni giorni di tempo per capire quale sia la strategia migliore. Si tratta di una vicenda complessa che non sarà archiviata tanto rapidamente». Qualora - come appare ormai abbastanza probabile - dovesse essere presentato un esposto Durnwalder metterà nero su bianco tutte le sue perplessità sulle modalità con cui è stata portata avanti sinora l’inchiesta sui fondi riservati, fino ad arrivare ad ipotizzare persino pressioni sul Quirinale, smentite già lunedì dal portavoce del Capo dello Stato.

La magistratura romana e in particolare il Procuratore capo Giuseppe Pignatone ha già sentito, in qualità di persone informate sui fatti, il giudice Nottola e il presidente nazionale della Corte dei Conti Giampaolino e nei prossimi giorni potrebbe essere chiamato in causa anche il procuratore regionale Robert Schülmers, che proprio ieri ha affermato di «non avere nulla da temere e di essere il primo a volere che la verità venga a galla il prima possibile. Posto che ci sono molti aspetti ancora da chiarire».

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