IL CASO BARBIANO

Durnwalder: "Toponomastica, subito una legge"

Altri comuni si muoveranno dopo Barbiano: "Giusto, ma servono regole"



BOLZANO. Luis Durnwalder, ne è sicuro: arriverà una cascata di nomi nuovi delle strade. «I Comuni si attivano e fanno bene», è il suo commento al caso di Barbiano, che ha creato 35 nuove denominazioni, di cui 14 (contestate) solo in tedesco. «Beh, Oberdorf potevano tradurlo». Durnwalder benedice dunque l’attivismo dei Comuni, per avvertire: «Dobbiamo fare al più presto la legge provinciale sulla toponomastica. Altrimenti si muoveranno tutti e senza che ci sia una regola valida per tutti».
 Non è un caso che venga data per scontata una ondata di nuova odonomastica (in tedesco) nei Comuni. Alla fine del 2007 una legge provinciale ha tolto i poteri di verifica alla ripartizione Beni culturali della Provincia. L’iter ora resta tutto interno ai Comuni, al riparo dagli sguardi indiscreti. Nei partiti italiani, Pdl in testa, corale il commento sulle nuove strade di Barbiano: violato l’obbligo statutario di bilinguismo. Queste le risposte di Luis Durnwalder.
 Ha letto l’elenco delle nuove strade di Barbiano?
 
«Sì. Non mi sembra nulla di particolare. In parte hanno tradotto in italiano e in parte no. Quello che penso è che se da secoli un luogo si chiama così, non può essere tradotto. Se invece si tratta di nuove denominazioni, va valutato caso per caso».
 Ma a Barbiano non hanno tradotto neppure Oberdorf, Unterdorf e Altweg.
 
«Ecco, Oberdorf ad esempio può essere tradotto. L’altro giorno un signore si è lamentato perché nel suo paese c’è solo “Kirchgasse”: diamine, perché non devono tradurre vicolo della Chiesa? Certe cose sembrano una provocazione. Se non facciamo presto la legge provinciale sulla toponomastica tutti si muoveranno, senza che ci sia una regola».
 Quando verrà presentato il disegno di legge Svp?
 
«I sei mesi di pausa tecnica scadranno a maggio».
 Si andrà all’autunno?
 
«Vorrei iniziare prima dell’estate».
 Il disegno di legge del gruppo Svp ricalcherà la sua proposta della scorsa legislatura?
 
«Non distinguo tra macro e microtoponomastica, per me la discriminante è se una denominazione è usata o meno nelle due lingue».
 Resta la contestata possibilità di sondaggio tra i cittadini?
 
«Solo nei casi dubbi si potrà coinvolgere l’Astat. E comunque, possiamo essere felici in questa terra, perché crearci i problemi?».
 «Perché vengono fatte forzature sulla toponomastica ad esempio.
 
«Ma sì, da una parte all’altra c’è chi vuole provocare. L’ho detto anche a Mantova sabato davanti agli Schützen: dobbiamo garantire una interpretazione della storia in cui tutti possano riconoscersi. L’ho ripetuto oggi (ieri, ndr) da Peter Mayr».
 C’è chi è convinto che operazioni come Barbiano siano impugnabili davanti al Tar.
 
«Possono anche fare ricorso, ma tanto i cartelli vengono messi lo stesso».













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