Durnwalder: «Vetta d'Europa, atto di coraggio del Cai»

Durnwalder apre sulla Vetta d'Italia: «Un gesto di distensione, si può discuterne»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quella del Cai è una proposta coraggiosa». Il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder apre all'ipotesi di una ridenominazione di Vetta d'Italia in Vetta d'Europa.

Certo ancora meglio per Durnwalder sarebbe stato se a lanciare per primi l'idea non fossero stati i Verdi riprendendo, alcune settimane fa, una proposta di Alex Langer. «Intendiamoci molto probabilmente i nostri (leggi Alpenverein, ndr) non saranno d'accordo - precisa il presidente - ma si può discuterne. Sarebbe importante trovare un compromesso su uno dei nomi più contestati». Ovviamnte, il sospetto di Durnwalder è di fatto una certezza. Il presidente dell'Avs Georg Simeoni era presente sabato all'incontro a San Michele all'Adige degli stati generali di Cai, Avs, Sat, a margine del quale si è parlato per un attimo anche di segnaletica sui sentieri di montagna altoatesini. Ma ha preferito non esprimersi sulla ridenominazione di Glockenkarkopf in Europas Gebirge: «Non dico nulla. Parlerò quando ci sarà il documento ufficiale, prima non avrebbe senso».

Mentre Giuseppe Broggi, presidente del Cai, si è esposto su un tema che gli sta attirando anche molte critiche: ««Se come pare non si trova un accordo sulla Vetta d'Italia, per me andrebbe bene rinominarla Vetta d'Europa. L'idea mi sembra buona. A metà marzo affronterò la questione nella riunione del comitato direttivo del Cai dove siedono tutti i presidenti delle venti sezioni. È giusto che sia quell'organismo ad esprimersi in merito». La Vetta d'Italia non è una bella cima e non è neppure la più a nord del Paese, ma è un nome simbolo e questo spiega perché all'interno della commissione paritetica Provincia-governo sui cartelli di montagna si sarebbe trovata l'intesa su tutti i 1.525 toponimi attualmente solo in tedesco, eccetto che per quella montagna che si trova in fondo alla Valle Aurina.

Per questo anche il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini vedrebbe positivamente "una soluzione unitaria" per quel nome. «Comunque la cosa più importante in questo momento è vedere il lavoro fatto dalla commissione sui 1525 toponimi contestati in quanto solo in tedesco. Stando alle indiscrezioni sembra che la commissione abbia lavorato bene e il risultato raggiunto sia buono. Per questo dico che se l'unico scoglio è ora rappresentato dalla Vetta d'Italia una soluzione unitaria per uscire dall'impasse sarebbe auspicabile». Dai cartelli sui sentieri di montagna ad un altro tema caldo: monumenti e ossari. Almeno per quanto riguarda le targhe sugli ossari il problema sembrava risolto. Invece non è così.

Secondo il deputato Giorgio Holzmann (Pdl) l'accordo Bondi-Svp non vale per gli ossari: «Il ministro alla difesa La Russa che ha competenza in materia non ha intenzione di rilasciare permessi per l'installazione di targhe presso gli ossari che non rispettino la verità storica». Parole che non preoccupano Durnwalder: «Ho la lettera del ministro Bondi che ha approvato il testo delle targhe. Stanno già lavorando a mettere a punto la cornice. Poi concorderemo con il commissario del governo i tempi dell'affissione».

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