E Hager va ospite nella sede del Pd

Incontro in piazza Domenicani. Il mea culpa del partito: «Troppi errori su Benko»



BOLZANO. Sono le 18.30 quando Heinz Peter Hager arriva in piazza Domenicani. Due rampe di scale ed è dentro la sede del Pd. «Ecco, abbiamo Benko in casa», sorride un vecchio iscritto. In verità il padrone di casa è il Circolo centro-Gries del partito. In sostanza: una costola. L'idea è "allargare il dibattito", come si diceva quando i partiti erano i partiti. Arriva anche Alessandro Huber, presidente del circolo ma anche nella segreteria Pd. Due in uno. «Perchè solo Hager?», gli si chiede. Già perchè? «Per la semplice ragione che gli altri non mi hanno neppure risposto. L'idea era di parlare del pru di via Alto Adige con tutti i soggetti proponenti. Tutti e due, s'intende. Ho chiamato i loro rappresentanti, niente». Ma la cordata Oberrauch è in un momento di trapasso.

Il progetto Benko bocciato per un voto Non passa la delibera nonostante il sì di Spagnolli. Il sindaco rilancia: «La giunta va avanti. Il megastore? Pensiamoci su»

Prima si chiamava "Emozioni", adesso al vertice c'è Buratti e c'è, sembra, un nuovo progetto. La situazione è fluida, evidentemente non esiste ancora un nome rappresentativo. Al Pd invece ci sono tutti. Da quelli del sì al pru (Bassetti, Pasquali, Calò), ai laici (Bonagura) ai ni (Baratta), ai quasi no (Randi). E poi Zanella, l'osservatore Lionello Bertoldi, Cirimbelli. E tanti altri. «C'è più gente stasera che alle assemblee di partito" sibila uno di cui sopra. Heinzpeter Hager ha accanto Andrea Saccani, l'architetto che con Rossa ha rifatto il progetto Chipperfield dopo il no del consiglio. Hager dice alcune cifre: che il gruppo Signa darà al Comune 99 milioni per l'area, che di questi, dopo i lavori sulle infrastrutture, ne resteranno netti almeno 72. Che la Signa ne ha investiti già molti di più tra le acquisizioni di Palazzo Menz, della cantina di Gries e dei progetti sul Virgolo. Ma la domanda che corre è: perchè adesso i benkiani al Pd? La risposta arriva da Calò che dice una cosa che molti pensano lì dentro, sia i pro che gli anti Benko. «Come abbiamo fatto a farci mettere in un cul de sac su questo tema? - si chiede l'esponente Pd - È questo il nodo. Per quale miopia politica abbiamo ritenuto che la questione pru fosse mediabile? E che si potesse stare a metà strada». E invece? «Invece d'ora in avanti, per evitare errori così madornali, dobbiamo deciderci. O sì o no. Quindi non entro nel tema se essere a favore o contro Benko. Ma il tema è: diamo risposte nette e su queste chiediamo i voti». E Carlo Bassetti spiega: «Scordiamoci che la città si sviluppi nei prossimi 30 anni come ha fatto negli ultimi 40. Per due ragioni: perchè non ci si può più sviluppare ai bordi della città ma solo dentro e perchè non ci sono più soldi. Il Comune dovrà rinunciare a 2,5 milioni l'anno. E dunque le riqualificazioni e la sinergia pubblico-privati è la strada». Lui e Chiara Pasquali convergono nel dire che lo scontro, finora, è stato quasi tutto e solo ideologico. Quando invece il confronto doveva essere: pochi 99 milioni? chiediamone 150. E litighiamo su come spenderli, non se è giusto riceverli da Benko perchè magari è inquisito in Austria. Ma poi fa gli accordi con Farinetti. L'ex assessora e il membro della segreteria dicono anche che sarebbe giusto ammettere l'errore sulla legge 55 quinquies, dove chi decide è l'esecutivo invece che l'assemblea. Ma anche che "in tutto il Paese si fanno leggi così, perchè ovunque i soldi non ci sono più e il privato non è più il diavolo". E adesso? : «Il commissario non deciderà da solo. Kompatscher gli ha fatto un assist: decida solo insieme alla città. Dunque...». (p.ca.)

 













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