E’ morto il professor Claudio Nolet, ex assessore comunale

Figura storica di riferimento del Partito socialista altoatesino, intellettuale ed ex preside, è stato assessore comunale alla cultura per undici anni



BOLZANO. In lutto il mondo della cultura e della politica a Bolzano: è morto il professor Claudio Nolet, bolzanino, figura storica di riferimento del Partito socialista italiano, ex assessore comunale alla cultura, intellettuale e per molti anni preside del Liceo Classico “Carducci”. Triestino di nascita, europeo per cultura e formazione, ha lasciato un segno profondo sia come uomo di scuola, che come intellettuale legato alla passione dell'impegno. Nolet è stato, assieme ad altre figure intellettuali, anima e motore della rivista "Il Cristallo", che negli ultimi anni ha improntato sempre più come una propria creatura.

Nolet è stato Consigliere e Assessore Comunale a Bolzano per moltissimi anni, dal 1969 al 1995. Appresa la notizia della sua improvvisa scomparsa,  il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli intende "ricordare e ringraziare il professor Nolet, sia per l'impegno come insegnante e come preside in particolare del liceo Classico Carducci e non solo, che per il suo ruolo  di  Assessore comuale alla Cultura che ha legato il suo mandato in particolare alla realizzazione del nuovo Teatro Comunale. Anche grazie a lui, la Città di Bolzano ha il suo teatro civico".

Il sindaco esprime il proprio profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia.Nolet è stato Consigliere comunale a Bolzano tra il 1969 ed il 1984 e poi assessore alla Cultura della Città capoluogo dal 1984 al 1995.

Anche l''assessore provinciale alla cultura italiana, Christian Tommasini, ricorda la figura di Claudio Nolet, venuto a mancare: "Ha saputo coniugare attività culturale, impegno politico e capacità critica, assumendosi anche in prima persona compiti istituzionali.Legato al pensiero socialista della migliore tradizione riformista e libertaria, Nolet, con la attività culturale e d'opinione, instancabile fino all'ultimo, ha saputo creato un collegamento ideale fra la parte nobile e progressista della storia del ceto intellettuale del gruppo linguistico italiano ed il pensiero mitteleuropeo che faceva parte della sua stessa identità".

Di Nolet - scrive Tommasini . "ricordiamo anche il multiforme ingegno anche di promozione culturale; grazie alla sua passione per la filosofia, in passato Nolet ha saputo portare nel capoluogo figure anche importanti del pensiero analitico. Il nostro territorio ha visto fiorire in passato molte figure intellettuali nella comunità di lingua italiana, che pur provenendo da mondi molto diversi - pensiamo  al da poco scomparso Giuseppe Negri, a Luigi Serravalli, a Piero Siena, ad Andrea Mascagni, a don Alfredo Canal - hanno saputo parlarsi, dialogare, anche litigare, ma portando tutte il loro contributo alla crescita della comunità locale".

"Quello di Nolet - conclue Tommasini - è stato un pensiero laico, progressista, critico, anche spigoloso, ma un "sale" che ha arricchito tale comunità, e per questo ci mancherà molto".

 

 













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