Ecco le nuove campane «anti-vandalo» 

In due anni ne sono bruciate 50. Ora Seab corre ai ripari: struttura in metallo, feritoie anti-incendio. Costano il doppio


di Davide Pasquali


BOLZANO. Costano un migliaio di euro l’una, ossia oltre il doppio del normale, ma introducendole ora Comune e Seab sperano di risolvere il problema degli atti di vandalismo e dei danni e pericoli connessi. Stiamo parlando delle nuove campane anti vandalo per la raccolta differenziata dei rifiuti. Ieri si è avviata la fase sperimentale per la posa di 24 campane di nuova generazione in 8 isole ecologiche. Se l’esperimento funzionerà, verranno sostituite in tutta la città.

Non è un problema da sottovalutare, quello delle campane per la raccolta differenziata dei rifiuti. Soltanto negli ultimi due anni ne sono andate a fuoco almeno una cinquantina. Fanno oltre quattrocento euro l’una.

Il modus operandi dei piromani è presto detto: si sfrutta l’apertura piuttosto larga delle campane della carta gettandovi dentro qualche tipo di esca incendiaria. Con la carta, il fuoco prende vigore in un niente. Il problema è che le campane, anche per semplicità di gestione nello svuotamento, sono costituite di plastica, più leggera da movimentare con i camion gru. Ma la plastica, per via del calore sprigionato dalle fiamme, si scioglie rapidamente e il rogo si propaga in un battibaleno alle campane vicine, quelle del vetro, della plastica. Appicchi il fuoco a una campana della carta, ne fai fuori almeno altre due attigue. E non è solo questione di doverne ricomprare altre di nuove. A parte il dispiegamento di mezzi dei vigili del fuoco per lo spegnimento delle fiamme, c’è da contare anche altro: la plastica si fonde, diventando solidale con l’asfalto e i cordoli dei marciapiedi. Quando si tenta di asportare la campana bruciata, si disfa letteralmente il fondo stradale, che spesso deve essere sostituito. Inoltre, le due o tre campane scioltesi assieme sono di dimensioni tali per cui la Seab non dispone di camion sufficientemente grandi da trasportarle e quindi, per poterle rimuovere, la società comunale deve noleggiare dei costosi mezzi privati. Insomma, decine di migliaia di euro gettati via.

Ora, su sollecitazione anche dell’assessore all’ambiente del Comune Maria Laura Lorenzini, si è deciso di voltar pagina. Si sono così acquistate 24 campane di nuova generazione. Quattro le caratteristiche che le distinguono dalle cugine di vecchia concezione. Primo: non sono di plastica, bensì di metallo, ergo in caso qualcuno tenti di incendiarle non riesce a farle bruciare o a scioglierle. In più, il metallo dovrebbe garantirne una vita più lunga. Capita, infatti, che nella movimentazione per lo svuotamento le ditte incaricate le danneggino. Una campana di plastica ha in media una vita di un paio d’anni, raramente raggiunge i quattro, poi deve essere sostituita, anche perché, una volta danneggiata sul fondo per essere stata appoggiata a terra con eccessiva foga, si incrina e dalle crepe fuoriesce liquido che imbratta il suolo pubblico. Secondo: le nuove campane della carta non sono più dotate di aperture larghe, che permettono di gettarvi dentro i sacchetti dell’indifferenziato. Inoltre, le feritoie sono dotate di chiusura basculante: anche qualcuno dovesse gettare nella campana del materiale infiammabile acceso, una volta chiusa la feritoia l’ossigeno comincerebbe a scarseggiare e quindi le fiamme non riuscirebbero a propagarsi. Terzo: le campane sono componibili, ossia costituite da molte parti. Se qualcuno ne dovesse danneggiare una o più parti, le si potrebbe sostituire, senza doversi disfare dell’intera campana come avviene ora con quelle di plastica. (Capita spesso, anche perché quando sono vuote non è raro che qualcuno le sposti con la forza per poter parcheggiare, danneggiandole). Quarto: sono dotate di fondo impermeabile, quindi, in teoria, niente percolazione di liquidi e minori spese per la pulizia strade.

Sulle nuove campane ci sono poi disegnati dei pittogrammi che spiegano cosa si possa e cosa non si possa gettarvi dentro, e pure un codice Q-R: basta una scansione con lo smartphone e tramite app si viene indirizzati sulle istruzioni per l’uso.

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