Al suo posto rientra Julia Unterberger

Egartner fuori dal consiglioLa Cassazione: è ineleggibile

Christian Egartner era ineleggibile. Ieri la Cassazione ha confermato quanto già stabilito nei primi due gradi di giudizio: l’imprenditore, al momento del voto, non poteva essere anche presidente della Conbau, consorzio che raggruppa imprese in rapporti con la Provincia. Al posto di Egartner entrerà in consiglio provinciale la prima dei non eletti, l’avvocato meranese Julia Unterberger. Voci che possa passare ai Verdi sembrano infondate. Altro colpo giudiziario per la Provincia sul caso Vicini: la Corte d’Appello ha respinto il ricorso della Provincia e da oggi Vicini potrà riprendere a lavorare.



Christian Egartner era ineleggibile. Ieri la Cassazione ha confermato quanto già stabilito nei primi due gradi di giudizio: l’imprenditore, al momento del voto, non poteva essere anche presidente della Conbau, consorzio che raggruppa diverse imprese e in rapporti d’affari con la Provincia.

Al posto di Egartner entrerà in consiglio provinciale la prima dei non eletti, l’avvocato meranese Julia Unterberger, volto già noto nell’assemblea ed ex presidente della Commissione pari opportunità. Ieri circolava la voce che la Unterberger (area Arbeitnehmer, mentre Egartner è dell’ala economica), dopo alcune frizioni con la Svp potesse addirittura decidere di non entrare nel gruppo della Stella Alpina. Decisione che avrebbe ripercussioni politiche enormi, visto che toglierebbe alla Svp la maggioranza assoluta. «Non mi risulta nulla del genere - ha detto l’Obmann Richard Theiner - anche se io non ho parlato personalmente con Julia Unterberger». Insomma, per ora il caso non esiste.

Con Egartner, salta quindi la seconda poltrona, dopo quella di Barbara Repetto, che ha dovuto cedere il posto a Roberto Bizzo perché al momento del voto era anche nel consiglio di amministrazione della Bls. La questione Egarntner era emersa già durante i lavori della commissione di convalida. Poi però il consiglio provinciale aveva dichiarato l’eleggibilità di tutti e 35 i consiglieri.

I Verdi non hanno lasciato perdere, presentando un esposto, sottolineando (lo aveva scritto Riccardo Dello Sbarba nella sua relazione sulle cause di ineleggibilità di Egartner) il ruolo rivestito dal consigliere al momento del voto. La Svp aveva tentato di salvare l’imprenditore con una legge a hoc, subito ribattezzata «lodo-Egartner». Una decisione che aveva scatenato il finimondo, a partire dal Pd. Da qua la decisione dell’imprenditore di rinunciare.

Poi è arrivata le sentenza del tribunale, che hanno sposato la tesi dei Verdi. Infine la conferma della Cassazione. Il legale di Egartner, l’avvocato Gerhard Brandstätter, ha criticato la sentenza che violerebbe il «diritto democratico del voto passivo». «Si applicano due pesi e due misure, perché un trentino, nelle stesse condizioni di Egartner, potrebbe tranquillamente restare in consiglio regionale, solo perché la legge elettorale trentina è leggermente diversa».

Ma in Trentino anche Ferretti è ritornato a casa.

La Stella Alpina, però, annuncia la presentazione di una modifica alla legge elettorale: «Dobbiamo - ha detto il segretario della Svp Richard Theiner - chiarire la questione del conflitto d’interessi e dell’ineleggibilità". Theiner si dice molto dispiaciuto per la sentenza. «Egartner - afferma - aveva ricevuto 11.002 voti e ora non potrà più ricoprire l’incarico che gli era stato assegnato dagli elettori».













Altre notizie

Attualità