Elezioni, i Verdi non vanno con l’ex pm Ingroia

La decisione maturata per la lontananza del magistrato dalle corde degli elettori altoatesini



BOLZANO. Ai bolzanini e agli altoatesini che votano i Verdi non piace troppo il simbolo di Antonio Ingroia. Soprattutto agli elettori tedeschi che ignorano proprio chi sia il magistrato palermitano che ha scelto di scendere (o «salire» per usare una parafrasi montiana) in politica.

Così il coordinamento locale dei Verdi ha deciso, a dispetto dei Verdi nazionali, di non appoggiare il programma di Ingroia che conta, invece, sull’adesione di Rifondazione, Comunisti italiani, Italia dei valori e arancioni di De Magistris, oltre a una serie di associazioni e comitati di cittadini.

«Ne abbiamo discusso a lungo e non è stata una decisione semplice. Il simbolo di Ingroia qui da noi non avrebbe alcuna riconoscibilità - spiega la portavoce dei Verdi provinciali Brigitte Foppa -; a partire proprio dai nostri elettori, specie di quelli appartenenti al mondo tedesco. Inoltre, almeno fin ora, l’unico tema che ci unisce con la lista di Ingroia è quello della legalità, mentre la nostra sensibilità è proiettata soprattutto sui temi ecologici e ambientali».

Assenti, di fatto, alla Camera (anche se la Foppa dice che «la Camera è ancora in ballo»), i Verdi dovrebbero essere, però, presenti al Senato, almeno nei collegi della Val Venosta e della Val d’Isarco e Pusteria.

«Tutto dipenderà dalle primarie della Svp. Soltanto dopo prenderemo una decisione finale se appoggiare o meno il loro candidato o mettere in campo una nostra alternativa se il candidato vincente delle primarie della Svp dovesse essere lontano dalle nostre finalità e dai nostri obiettivi», aggiunge Brigitte Foppa.

La stessa Foppa potrebbe essere in lizza per una candidatura ma i giochi politici si chiuderanno, dopo aver chiuso le primarie del Pd, aspettando quelle della Svp domenica prossima.













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