Elezioni, spunta il consiglio «variabile»

Legge elettorale, ipotesi di Bressa: al ballottaggio eleggere i consiglieri necessari per la maggioranza



BOLZANO. La legge elettorale per Bolzano si farà. Tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, sono unanimi nel chiedere un sistema che garantisca la maggioranza a un sindaco eletto. I contrasti riguarderanno eventualmente il modello adottato. L’impegno per la nuova legge è stato ribadito da Ugo Rossi e Arno Kompatscher, presidente e vice della giunta regionale, sabato al festival del nostro giornale. È una corsa contro il tempo, perché l’ostruzionismo in consiglio regionale può mettere a rischio l’approvazione nel tempo utile per le elezioni comunali di maggio-giugno. L’assessore regionale incaricato è Josef Noggler, ma il caso viene studiato anche da Kompatscher. La materia è scivolosa, perché la legge dovrà garantire la governabilità senza tradire il principio della rappresentanza dei gruppi linguistici, pena la dichiarazione di incostituzionalità. Ci sono diverse possibilità in discussione. La vicenda è seguita come spettatore interessato da Gianclaudio Bressa (Pd). Il sottosegretario agli Affari regionali, oltre ad essere esperto di sistemi elettorali, avrà il compito di valutare la nuova legge. «Una nuova legge è possibile», spiega Bressa, «altro tema sono i tempi di approvazione». Quale modello ritiene possibile? «La via di uscita credo che consista nello spezzare in due l’iter di costituzione del consiglio comunale. Il voto al primo turno dovrebbe garantire la rappresentanza linguistica in base a un meccanismo di voto proporzionale, può essere il sistema D’Hondt. Con il primo turno si potrebbero eleggere 35 consiglieri (al posto degli attuali 45). È un numero ipotetico, ma mi sembra plausibile perché rispecchia il consiglio provinciale. Se il sindaco venisse eletto direttamente al primo turno, non si porrebbe problema, perché avrebbe la maggioranza e il consiglio resterebbe fermo a quei 35 eletti, o quale sarà il numero deciso. Se invece si andasse al ballottaggio, allora sarebbe utile prevedere la possibilità di eleggere al secondo turno, sempre con sistema proporzionale, un piccolo gruppo di ulteriori consiglieri delle liste collegate al sindaco fino ad arrivare alla maggioranza. Se ne servono due, ne verranno eletti due, se tre, saranno tre», è la proposta di Bressa. Un consiglio a numero variabile da una consiliatura all’altra? «Credo che potrebbe funzionare». Sulla riduzione del numero dei consiglieri in passato il centrodestra ha mosso battaglia. (fr.g.)

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