Elezioni, tutte le 15 liste passano l’esame 

Dopo i controlli, ieri il via libera degli Uffici circoscrizionali. In regione sono 11 i seggi per la Camera e 7 quelli per il Senato


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Passato l’esame: sono quindici le liste in corsa sia per Montecitorio che per Palazzo Madama, tra collegi uninominali e proporzionale. Finiti ieri sera il controllo da parte degli Uffici centrali circoscrizionali per l’elezione della Camera o degli Uffici elettorali regionali per l’elezione del Senato. Nessuna sorpresa è uscita dai controlli effettuati a Trento sulle liste presentate dai partiti. Tutto in regola. Ed allora via alla competizione elettorale in regione per le politiche del 4 marzo. Nuova legge elettorale per la conquista dei sette posti (6 uninominali) al Senato e gli undici - 6 uninominali e 5 nel proporzionale - previsti per la Camera nell’intera regione. La volta scorsa, ovvero nel 2013, vennero eletti dodici deputati per un gioco di riparti che comprendeva altre aree geografiche e le coalizioni. Inoltre, cinque anni fa il settimo senatore veniva eletto come il miglior perdente nei sei collegi uninominali - tre per provincia - del Trentino Alto Adige. Questa volta il settimo sarà quello della lista che prenderà più voti nel collegio plurinominale regionale. E così, con ogni probabilità, il candidato eletto a Palazzo Madama sarà l’esponente della Svp e attuale capogruppo in consiglio provinciale, Dieter Steger. Appoggiato anche dai trentini del Patt.

Passando ai collegi uninominali e rimanendo in casa della Stella alpina non hanno avversari che possano impensierirli i deputati uscenti Albrecht Plangger (Merano) e Renate Gebhard (Bressanone), così come i senatori «in pectore» Meinhard Durnwalder (Bressanone) e Julia Unterberger (Merano). Sul collegio uninominale di Bolzano per il Senato lo scontro sarà tra Gianclaudio Bressa (Pd-Svp e alleati) e il leghista Massimo Bessone (centrodestra).

Scintille anche nel collegio bolzanino per la Camera tra la sottosegretaria Maria Elena Boschi (Pd-Svp e alleati) e la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore (centrodestra). Stando ai voti di cinque anni fa un altro deputato andrà alla Svp col collegio plurinominale regionale che prevede la copertura di cinque seggi per Montecitorio. Sarà Manfred Schullian, mentre con i voti di Stella alpina e Patt dovrebbe farcela anche la trentina Emanuela Rossini. Rimangono così da assegnare altri tre posti nel proporzionale regionale alla Camera. Stando ai voti di 5 anni fa: uno dovrebbe andare a Riccardo Fraccaro (M5S), deputato uscente - a meno che l’esponente pentastellato non vinca nell’uninominale in Valsugana ed allora il posto andrebbe all’altoatesina Verena Christina Weinert - uno al Pd (la trentina Elisa Filippi) ed uno al centrodestra: sarebbe Michaela Biancofiore in corsa, oltre che nell’uninominale di Bolzano, anche nel proporzionale in regione e in Emilia (Reggio-Parma-Piacenza). A meno che la Lega non prenda più voti dei forzisti ed allora passerebbe il trentino Diego Binelli. Insomma un quadro abbastanza delineato, a meno di clamorose sorprese. Ma il bello delle elezioni è la partecipazione, e così non sono da dimenticare e certamente da pesare in vista dell’appuntamento con le elezioni provinciali nell’autunno di quest’anno le discese in campo a sinistra di Liberi e Uguali rinforzati dai Verdi altoatesini e, a destra, di CasaPound. I primi puntano a Bolzano su Norbert Lantschner per la Camera e Laura Polonioli per il Senato. I secondi vedono in lizza Andrea Bonazza per Montecitorio e Fulvio Cobaldi per Palazzo Madama, sempre nel capoluogo altoatesino. Nel centrosinistra autonomista ci sono anche Insieme (Alessandro Bertinazzo corre al proporzionale alla Camera), Civica Popolare e +Europa. Poi, sempre a sinistra Potere al Popolo che nel collegio senatoriale di Bolzano ha candidato la «mitica» Lidia Menapace. Infine spazio anche per le liste Popolo Famiglia e Valore Umano.













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