Elezioni, via la norma anticostituzionale

Il consiglio regionale cancellerà l’obbligo di residenza per i candidati sindaci. Gennaccaro: «Se arriva Frattini, lo appoggio»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La legge elettorale per le comunali verrà cambiata. Sparirà il requisito dei quattro anni di residenza per i candidati sindaci. Se ne occuperà il consiglio regionale convocato per martedì. «Una grande giornata per l’Alto Adige, sparirà una norma pesantemente anticostituzionale», festeggia Michaela Biancofiore, indubbiamente la vincitrice morale di questa partita politica. Tutto è scaturito dalla sua volontà di candidare a Bolzano un big in stile Frattini. La notte ha ribaltato la situazione. Mercoledì sera la giunta regionale sembrava intenzionata a lasciare immutata la legge, sulla base di un primo parere del consulente Giandomenico Falcon, che aveva definito «difendibile» la legge regionale. Ieri mattina l’assessore regionale Josef Noggler ha incontrato la funzionaria regionale Loretta Zanon, tenendosi in contatto telefonico con Ugo Rossi e Arno Kompatscher, presidente e vice della giunta regionale, impegnati a Roma. Noggler spiega con semplicità le ragioni del cambio di strategia: «È troppo alto il rischio di ricorsi. È più semplice modificare la legge e chiudere la questione, piuttosto che proseguire in questa discussione». Di legge palesemente anticostituzionale avevano parlato, tra l’altro, Karl Zeller e Gianclaudio Bressa. Presa la decisione, Noggler ha predisposto il testo di un disegno di legge che prevede la modifica della legge con la semplice cancellazione del requisito della residenza per i candidati sindaci. Ha poi chiesto a capigruppo e consiglieri provinciali, riuniti ieri in seduta, di firmare la richiesta urgente del consiglio regionale. «E non ne parliamo più», chiude il discorso Noggler. Martedì mattina si riunirà a Trento la commissione legislativa e subito dopo il consiglio regionale.

Biancofiore festeggia. La deputata di Forza Italia esulta: «Una vittoria dell'Alto Adige nel suo insieme, che apre uno squarcio liberale sull'Autonomia. Un doveroso grazie a tutti i partiti rappresentati in consiglio regionale e al capogruppo Svp alla Camera Daniel Alfreider, col quale abbiamo posto le basi per un confronto politico, al senatore Karl Zeller (Svp) e al sottosegretario Gianclaudio Bressa (Pd) per aver messo da parte ogni partigianeria politica e avermi dato atto di una lettura corretta della legge facendo prevalere le ragioni della Costituzione». Angelo Gennaccaro, fondatore della civica «Io sto con Bolzano», fa il primo passo: «Se davvero adesso si candidasse Frattini non potrebbero più esistere obiezioni di sorta». Quasi una promessa di alleanza. Ma è la stessa Biancofiore che sull’argomento ostenta prudenza: «Iniziamo le consultazioni sentendo i potenziali alleati. Dobbiamo ragionare sul migliore candidato possibile. Bene le parole di Gennaccaro, sentiremo anche Dado Duzzi, ma molto dipenderà da cosa faranno i signorotti del centrodestra locale, a partire da Lillo. Torno a chiedere a Urzì la disponibilità a fare un passo indietro».

Le reazioni. Alessandro Urzì non ha alcuna intenzione di cancellare la sua candidatura a sindaco sostenuta da Alto Adige nel cuore e Forza Italia: «Non perdo un minuto in questa storia. Forza Italia si spacca? Vado avanti da solo». Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia, prosegue il duello a distanza con la deputata, sua ex mentore politica: «È molto improbabile una candidatura diversa da Urzì. Se dovessero arrivare proposte, ne discuteremo nel coordinamento regionale del partito». Lillo ribadisce che lo statuto di Forza Italia affida al coordinatore regionale il potere di scelta sul candidato sindaco. Biancofiore scuote la testa: «No, decide Berlusconi». Alessandro Bertoldi commenta: « Il centrodestra e gli italiani tutti siano grati a Michaela Biancofiore per questo capolavoro politico.

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