Energia in Alto Adige, Ae: "No alla fusione con Sel"

La proposta di fusione avanzata da Klaus Stocker non è piaciuta ad Azienda Energetica



BOLZANO. La proposta di fusione avanzata dal presidente della Sel Klaus Stocker non è piaciuta ad Azienda Energetica. «È un’ipotesi che escludiamo», taglia corto il presidente di Ae Massimiliano Sturaro. È l’ennesimo capitolo del braccio di ferro tra Comuni e Provincia.
Collaborazione sì, fusione no. «A meno che - butta lì a mo’ di battuta il presidente di Azienda Energetica Massimiliano Sturaro - Sel non ceda a noi il 51%. In questo caso, saremmo più che felici di dire di sì».
Battute a parte, il presidente della Sel dice che sul mercato dell’energia locale non c’è spazio per due società. Cosa risponde Ae?
«Io credo che sia un tentativo per distogliere il focus dal problema specifico di queste settimane, che è quello legato ai ricorsi pendenti ed ai relativi effetti. Fossi nel presidente della Sel, mi preoccuperei di più».
Stocker invece minimizza, dice che anche in caso di accoglimento dei ricorsi le concessioni resterebbero alle società che Sel ha creato con Enel e Edison.
«Il suo ragionamento si riferisce probabilmente all’articolo che la giunta provinciale vuole inserire nella finanziaria e che lascia la centrale ai concessionari uscenti in caso di ricorsi. Per quanto ci riguarda, riteniamo che se i ricorsi venissero accolti, allora la concessione dovrebbe essere assegnata a chi ha vinto il ricorso».
Intanto la Sel ha chiesto ad Ae e agli altri competitor locali di ritirare i ricorsi: cosa risponde?
«Che abbiamo già dato un segnale forte chiedendo il rinvio della trattazione del ricorso per la centrale di Rio Pusteria assegnata alla Eisackwerk. Purtroppo però notiamo che dall’altra parte non c’è stata una risposta positiva, le condizioni della trattativa non sono affatto migliorate».
Stocker apre però a una collaborazione.
«In queste settimane ci sono stati contatti continui e stiamo discutendo proprio dei possibili scenari di collaborazione. Ciò che mi lascia perplesso è che mai si è parlato di una possibile fusione. È un’ipotesi che escludo, la fusione a freddo non può essere un’opportunità per Azienda Energetica».
La Sel sostiene il contrario, dice che potrebbero profittarne anche i comuni di Bolzano e Merano...
«Io posso solo ricordare che quest’anno Azienda Energetica ha prodotto utili di 17 milioni e distribuito dividendi per 14 milioni ai due comuni proprietari. Non credo che una partecipazione minoritaria in Sel possa assicurare la stessa cifra e faccio ancor più fatica a pensare che potrebbero ottenere utili addirittura maggiori».
Quindi niente partnership con la Sel?
«Escludo la fusione, ma trovo più interessante il discorso fatto da Stocker relativamente agli ambiti diversi da quello della produzione. Siamo disposti a intavolare dei ragionamenti comuni su prospettive future legati a progetti concreti e sinergie in settori come quello della distribuzione o della realizzazione di nuove centrali».
Non c’è il rischio che Sel continuando a crescere prima o poi “si mangi” Ae?
«Noi non viviamo la crescita di Sel come un problema e in ogni caso i 400 dipendenti di cui parla Stocker ce li abbiamo anche noi. Non c’è dubbio che tra Sel e Azienda Energetica la vera realtà industriale sia la nostra».
Ora come si va avanti?
«Continuando a parlare, ma non di fusione. Iniziamo a collaborare in settori in cui possiamo sfruttare sinergie concrete, poi si vedrà».

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